Vertenza Call Center, Perrini (FdI): «Io difendo i lavoratori nelle sedi istituzionali, non scendo in piazza solo per fare propaganda»

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia critica la manifestazione del PD con Elly Schlein e assicura il suo impegno concreto per i lavoratori

Taranto – Sulla vertenza dei call center, il consigliere regionale e capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Puglia, Renato Perrini, prende posizione con fermezza, distinguendo tra azioni concrete e propaganda politica.

“C’è chi lavora e chi rema contro a chi lavora… Io sto sempre nella prima categoria: in Regione come consigliere di opposizione e al Governo come sostenitore del presidente Meloni” afferma Perrini.

Il consigliere regionale ha voluto sottolineare il suo approccio alla questione, contrapposto a quello della segretaria nazionale del Partito Democratico, Elly Schlein, presente a Taranto per manifestare accanto ai lavoratori. “Ieri ho seguito a distanza la segretaria nazionale del PD. È venuta a Taranto per manifestare con i lavoratori dei call center, ma credo che sia stata più tempo in collegamento con le tv nazionali per attaccare il Governo Meloni, dimenticando volutamente che Fratelli d’Italia è al governo del Paese da poco più di due anni. E prima? Quando c’erano loro, perché non hanno difeso i diritti dei lavoratori dei call center? Non è certo un problema nato oggi.”

Perrini ha poi ribadito il suo impegno per trovare soluzioni concrete alla crisi occupazionale del settore: “Per quello che mi riguarda, voglio assicurare i lavoratori che non mi vedranno mai in piazza a protestare, ma mi troveranno sempre a loro fianco lì dove è importante esserci: in Regione, dove abbiamo presentato una mozione che spero discuteremo presto per impegnare anche il governo regionale in un’azione concreta. A livello nazionale, invece, il nostro interessamento è fattivo e concreto e viene attentamente seguito anche dal nostro parlamentare del territorio, on. Dario Iaia.”

Perrini conclude con un messaggio chiaro: “Fatti, non chiacchiere.” Un’impostazione che, a suo dire, differenzia l’approccio del suo partito da quello di chi preferisce la piazza alle sedi istituzionali.