di Redazione
La senatrice pugliese Maria Nocco, esponente di Fratelli d’Italia in commissione Bilancio al Senato, ha dichiarato che l’impugnazione della legge regionale pugliese, che impone la comunicazione obbligatoria dell’esecuzione o del rifiuto del vaccino contro il papilloma virus umano (HPV) per l’iscrizione ai percorsi di istruzione scolastica e universitaria nella fascia di età 11-25 anni, è un atto necessario per affrontare la questione nella dovuta considerazione.
L’iniziativa del Governo Meloni, annunciata dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, si basa sulle criticità sollevate dalla normativa regionale. Nocco ha evidenziato che il Garante per la privacy ha ricordato come il Regolamento europeo sancisca un divieto generale di trattamento dei dati sulla salute, a meno che non vi siano specifiche esenzioni. La certificazione dell’avvenuta vaccinazione può essere richiesta dal personale scolastico solo nei casi di vaccinazioni obbligatorie, sottolinea la senatrice.
La senatrice Nocco ha anche criticato la Regione Puglia, guidata da partiti contrari all’autonomia differenziata, accusandola di normare oltre i propri poteri su tematiche di competenza nazionale. Tale normativa, secondo Nocco, introduce un obbligo burocratico che complica i percorsi scolastici dei giovani e dei genitori dei minorenni.
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