Una catena di errori umani dietro l’affondamento del Bayesian

Alberto Pizzoli/ AFP - Mezzi impegnati nelle ricerche dello yacht affondato

di Giuseppe Marinaro

AGI – Hannah Lynch non c’è ancora. Novità si attendono dalle nuove ricerche alla luce del giorno, anche all’esterno del relitto del Bayesian, affondato lunedì a 50 metri di profondità, davanti a Porticello. E’ stato recuperato nello scafo invece il corpo del papà della diciottenne, il magnate britannico dell’informatica Mike Lynch. Con lui sono finora sei i cadaveri strappati al mare. E se si va delineando la catena di errori umani che avrebbe determinato il disastro marittimo, emergono anche particolari su quello che è successo nella manciata di minuti di terrore vissuta dai 22 che erano bordo, 15 dei quali sopravvissuti.

Fari adesso sulle decisioni della procura di Termini Imerese che indaga per naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni – tutti reati colposi, previsti da specifici articoli del codice penale che prevede anche gli stessi reati commessi con dolo. Una presunta serie di errori sarebbe all’origine dell’affondamento dello yacht, lunedì al largo di Porticello. Per sabato il capo dell’ufficio Ambrogio Cartosio ha convocato una conferenza stampa e tutto sarà un po’ più chiaro. La deriva mobile, parzialmente alzata, potrebbe avere avuto un ruolo determinante nella minore stabilità e nel conseguente rapido inabissamento del “Bayesian” al largo di Porticello, dove si valuta soffiasse un vento di 80 nodi, 150 km/h. Una circostanza accertata dagli speleosub dei vigili de fuoco scesi in questi giorni a circa 50 metri di profondità.

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