Exit Polls e reazioni internazionali alla vittoria dell’ultradestra
di Redazione
L’AIA — Nel panorama politico olandese, una svolta significativa si è verificata con il trionfo degli ultra-sovranisti guidati da Geert Wilders alle recenti elezioni. Fin dagli exit polls, l’ultradestra si è posizionata al primo posto, conquistando 35 seggi su 150, più del doppio rispetto al 2021. Il leader Wilders ha dichiarato: “Ora nessuno può ignorarci”.
Le congratulazioni sono arrivate da altri leader sovranisti europei. Marine Le Pen dalla Francia ha elogiato la “performance spettacolare” del popolo olandese che “rifiuta di veder estinguersi la fiamma della speranza”. Viktor Orbán dall’Ungheria ha commentato: “Ecco il vento del cambiamento”.
La sinistra, seppur distanziata, si è posizionata al secondo posto grazie all’inaspettato successo del tandem laburisti e verdi, che ha ottenuto 25 seggi. La leader liberale Dilan Yesilgoz-Zegerius, delusa per il risultato, ha congratulato Wilders e l’ex commissario europeo Frans Timmermans.
Quest’ultimo, proposto come premier dalla coalizione di laburisti e verdi, ha guadagnato consensi, ma il “effetto Wilders” ha contribuito a spostare i voti degli indecisi verso la sinistra, facendo guadagnare terreno all’ultradestra.
Una sorpresa relativa è stata il Nuovo Contratto Sociale, guidato dall’economista Pieter Omtzigt, che, seppur inizialmente in testa nei sondaggi, si è classificato quarto con venti seggi. Il partito, fondato solo tre mesi prima, ha comunque rappresentato una sfida all’establishment degli ultimi 13 anni, portando a una significativa rinnovazione del panorama politico.
Il partito progressista D66, protagonista nel 2021, ha subito un crollo, passando da 24 a soli 10 seggi. Il BoerBurgerBeweging, partito dei contadini, ha invece ottenuto 7 seggi, dimostrando la volatilità degli umori degli olandesi.
Nonostante la vittoria, Wilders si trova ora di fronte a una sfida. Mentre guida il primo partito, tutti gli altri hanno escluso la possibilità di governare con lui. I liberali, pur essendo disposti a considerarlo come alleato, non lo accetteranno come premier. Frans Timmermans ha escluso alleanze e la formazione di un governo potrebbe rivelarsi complessa, data la necessità di raggiungere la maggioranza di 76 seggi.
In conclusione, se da un lato l’Olanda ha assistito a un cambiamento significativo nelle dinamiche politiche con la vittoria di Wilders, dall’altro si apre un periodo di incertezza sul futuro governo e sulle possibili alleanze necessarie per formarlo.
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