Una tempesta solare classificata come “forte” (classe G3) è in arrivo sulla Terra, generando preoccupazioni e fascino tra gli appassionati di astronomia. Il termine “cannibale” attribuito a questo evento non è casuale, ma ha una spiegazione scientifica che affascina e spaventa allo stesso tempo.
di Redazione
L’evento, previsto per il 1 dicembre 2023, è stato annunciato dallo Space Weather Prediction Center (SWPC) del Noaa, l’agenzia americana per il clima. La tempesta solare “cannibale” si è formata da un’espulsione di particelle dall’alta atmosfera del Sole il 29 novembre, che si combinerà con emissioni solari risalenti al 28 novembre. Questa fusione di tre flussi energetici di particelle è ora diretta verso la Terra, e lo SWPC ha innalzato l’intensità della tempesta solare da “moderata” a “forte”.
La Nasa ha coniato il termine “cannibale” per descrivere questo fenomeno perché rappresenta il processo di fusione di diverse espulsioni di particelle solari. La regione attiva solare AR 3500, dove è avvenuto un brillamento di classe X (la più intensa), è stata la fonte di questo spettacolare ma potenzialmente problematico evento astronomico.
La tempesta solare potrebbe causare disturbì nei sistemi di comunicazione, specialmente nelle reti radio e GPS, soprattutto alle alte latitudini. Tuttavia, nelle zone non illuminate dal Sole, potranno essere osservate le affascinanti aurore boreali. In particolare, alle nostre latitudini, potrebbero manifestarsi aurore rosse o archi aurorali stabili nelle zone notturne.
Il fenomeno è spiegato dal fatto che il campo magnetico del Sole è in grado di accumulare grandi quantità di energia che, quando liberate, causano lampi di radiazione ad alta energia e, in alcuni casi, violente espulsioni di plasma dalla corona solare. Queste espulsioni di massa coronale possono, se raggiungono la Terra, provocare tempeste solari e spettacolari aurore polari.
Senza la fusione di questi flussi energetici, la tempesta solare avrebbe raggiunto solo la classe moderata G2. Tuttavia, con la combinazione di queste espulsioni, il disturbo magnetico sulla Terra è stato classificato come G3, rappresentando un evento astronomico di notevole intensità.
Mentre gli appassionati di astronomia si preparano a godersi lo spettacolo delle aurore polari, è consigliato fare attenzione ai potenziali problemi nelle comunicazioni e nei sistemi di navigazione che potrebbero sorgere durante questo affascinante, seppur tumultuoso, evento astronomico.
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