Taranto, Meloni stanzia 250 milioni per l’ex Ilva: sindacati spingono per una quota pubblica

Nuove risorse per garantire la continuità aziendale mentre i sindacati chiedono il coinvolgimento dello Stato come garanzia per occupazione e decarbonizzazione. Acquirenti in attesa del rilancio delle offerte entro il 31 gennaio.

di Redazione

Roma (EN24) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo stanziamento di ulteriori 250 milioni di euro per garantire la continuità operativa degli impianti ex Ilva. La decisione, proposta dal presidente Giorgia Meloni e dai ministri Adolfo Urso e Giancarlo Giorgetti, aumenta il fondo disponibile per la produzione e l’occupazione, portandolo a 400 milioni di euro. Il decreto legge prevede anche la prosecuzione delle trattative per la vendita del polo siderurgico, la cui data ultima per il rilancio delle offerte è fissata al 31 gennaio.

Nonostante le risorse messe in campo, i sindacati, guidati dalla Fiom Nazionale, ribadiscono la necessità di una presenza diretta dello Stato nella nuova Ilva. «Lo Stato deve intervenire come elemento di garanzia, sia sui temi occupazionali sia su quelli della decarbonizzazione», ha dichiarato Loris Scarpa dalla sede della Cgil di Taranto.

Anche i potenziali acquirenti, tra cui la cordata azera e l’indiana Jindal Steel International, vedono di buon occhio lo Stato italiano come partner strategico. Tuttavia, il governo mantiene una posizione cauta, definendo «fallimentare» l’esperienza precedente in Acciaierie d’Italia.

Le proposte per acquisire l’ex Ilva sono ancora lontane dalle tempi iniziali. La cordata azera ha avanzato un’offerta di circa 500 milioni di euro, seguita dagli indiani di Jindal. Non si esclude che, entro il termine del fine mese, possano esserci rilanci per rimescolare le carte. Intanto, i lavoratori e il territorio attendono risposte concrete per un futuro sostenibile e stabile.

Be the first to comment on "Taranto, Meloni stanzia 250 milioni per l’ex Ilva: sindacati spingono per una quota pubblica"

Leave a comment