Strage via D’Amelio. Meloni: lotta alla mafia è priorità. Mattarella: testimone nelle nostre mani

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palermo per la commemorazione della strage di via D\'Amelio (LAPRESSE)

Palermo ricorda Paolo Borsellino e gli agenti della scorta. Dalle 10, alla caserma Lungaro della polizia, omaggio alle vittime. Piantedosi ha deposto una corona fiori all’Ufficio scorte della questura Palermo

Omaggio alle vittime della strage di via D’Amelio alla caserma Lungaro della Polizia a Palermo. Nel 32esimo anniversario dell’eccidio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, all’interno dell’ufficio Scorte della questura di Palermo è stata deposta la corona di alloro davanti la lapide che ricorda i caduti. Un omaggio commosso alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il capo della polizia di Stato Vittorio Pisani. A seguire la scopertura di una targa della rinnovata cappella della caserma “Pietro Lungaro”, intitolata a San Michele Arcangelo . Infine, si terrà, presso l’Aula Corona della caserma “Pietro Lungaro”, la proiezione del docufilm: I ragazzi delle Scorte “Ricordo tutto”, dedicato al poliziotto Claudio Traina.

Meloni sui social: “La lotta a mafia è una nostra priorità assoluta”

“Oggi ricorre il 32esimo anniversario della strage di via D’Amelio, un giorno che ha segnato profondamente la nostra Nazione. Ricordiamo con rispetto e commozione il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano e Claudio Traina, che hanno sacrificato la loro vita nella lotta contro la mafia”. Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni, ricordando che “il loro coraggio e il loro impegno per la giustizia e la legalità rimangono un faro di speranza e determinazione per tutti noi. È nostro dovere onorare la loro memoria continuando a combattere ogni forma di criminalità e difendere i valori di giustizia e libertà per i quali hanno dato la vita”.

“Il Governo italiano è fortemente impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata. Per noi – aggiunge la presidente del Consiglio – la lotta alla mafia è una priorità assoluta, e non smetteremo mai di combattere per una società libera dalla paura e dall’oppressione mafiosa. La loro eredità ci spinge a rinnovare il nostro impegno nella costruzione di una società più giusta e sicura. L’Italia non dimentica”.

Mattarella: “Piena verità dovere irrinunciabile”

“La tremenda strage di via D’Amelio, 57 giorni dopo l’attentato di Capaci, ha costituito l’apice della strategia terroristica condotta dalla mafia. Con atti spietati di guerra, si voleva piegare lo Stato e sottomettere la società. Le Istituzioni e i cittadini lo hanno impedito. Gli assassini a capo dell’organizzazione criminale sono stati assicurati alla giustizia, il sacrificio di chi ha difeso la legalità e la libertà è divenuto simbolo di probità e di riscatto. Ora il testimone è nelle mani di ciascuno di noi”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’anniversario dello strage di via d’Amelio.

Palermo ricorda Paolo Borsellino

Oggi è il giorno del ricordo di Borsellino e degli agenti della scorta: Emanuela Loi, 24 anni, la prima donna poliziotto in una squadra di agenti addetta alle scorte; Agostino Catalano, 42 anni; Vincenzo Li Muli, 22 anni; Walter Eddie Cosina, 31 anni, e Claudio Traina, 27 anni. Unico superstite l’agente Antonino Vullo. Tutti uccisi dal tritolo mafioso il 19 luglio 1992.

Le stragi di Capaci e di via D’Amelio. A separarle sono 57 giorni. Trentadue sono gli anni che invece dividono i due eccidi da una verità piena la cui ricerca è ancora oggetto di processi e nuove indagini, tra condanne, assoluzioni, prescrizioni e spunti investigativi che contribuiscono a tenere tuttora aperto il conto con la giustizia. Gli attentati contro Giovanni Falcone e Paolo Borsellino si consumarono in un contesto d’incapacità e complicità che va ben oltre il livello della mafia, in un quadro successivo di indagini, come certificato dalle sentenze, di “colossale depistaggio”.

Poco fu fatto per proteggere Paolo Borsellino: 51 anni, da 28 in magistratura, procuratore aggiunto nel capoluogo siciliano dopo aver diretto la procura di Marsala, pranzò a Villagrazia con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia. Poi si recò con la sua scorta in via D’Amelio, dove vivevano la madre e la sorella. Una Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell’abitazione della madre con circa cento chili di tritolo a bordo, esplose al passaggio del giudice, uccidendo anche i cinque agenti. Erano le 16.58. L’esplosione, nel cuore di Palermo, venne avvertita in gran parte della città.

Tra memoria e impegno, il cuore delle iniziative e della richiesta di una verità piena è via D’Amelio – Gli appuntamenti

Dalle 8 alle 14, – organizzato dal Centro Studi Paolo e Rita Borsellino – “Coloriamo via D’Amelio: il 19 luglio per i cittadini di domani. Dedicato a Rita, Paolo, Agostino, Claudio, Emanuela, Vincenzo e Walter”.

Dalle 10, alla caserma Lungaro della polizia, omaggio alle vittime, alla presenza del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e del capo della polizia, Vittorio Pisani. La deposizione di corone d’alloro presso la lapide, all’interno dell’Ufficio Scorte della questura di Palermo, ricorda il sacrificio dei caduti nelle stragi di Capaci e via D’Amelio.

 

FONTE: RAI NEWS

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