Stalking a Dania Mondini: «Io isolata e minacciata, l’ex direttore Montanari voleva sistemare una persona a lui vicina»

Mondini, ex volto di punta del Tg1, racconta le pressioni per lasciare l’incarico di conduttrice dell’edizione del tg del mattino. Imputati i giornalisti Andrea Montanari, Giuseppe Carboni, Filippo Gaudenzi, Costanza Crescimbeni, Piero Damosso e Marco Betello

di Giulio De Santis
La giornalista del Tg1 perseguitata da capi e colleghi. Il  pg: «processate i sei dirigenti»

«Quando nel 2017 è stato nominato Andrea Montanari direttore del Tg1, mi hanno assegnato meno servizi e c’è stato un cambiamento di atteggiamento nei miei confronti. Perché? Montanari voleva sistemare una persona a lui molto vicina. E’ intervenuto in quel momento l’ordine dato di stare in stanza con un giornalista con numerosi problemi, non solo igienici. Mi sono rifiutata, e mi sono trovata isolata. Sono stata minacciata. L’atteggiamento dei miei superiori era volto al rispetto delle intenzioni di Montanari».

Sono alcuni dei passaggi dell’interrogatorio di Dania Mondini, volto di punta del Tg1, reso in Procura, dove racconta le pressioni che, secondo l’accusa, avrebbe subito, tra il maggio della 2018 e il novembre del 2021, per lasciare l’incarico di conduttrice dell’edizione del telegiornale del mattino.

«Campagna diffamatoria e minacce»

Una testimonianza drammatica, avvalorata da Sabrina Turco, vice direttore del Tg1: «Nei confronti della Mondini è stata fatta una campagna diffamatoria. Che ha coinvolto anche me. Perché? Per affidare la conduzione a una persona vicina a Montanari». In un caso – come ha raccontato l’ex vice direttore Filippo Gaudenzi – la giornalista sarebbe stata ripresa per un lapsus, aver confuso la carica ricoperta da Matteo Salvini nel governo Conte I, dicendo che fosse un vice ministro, anziché vice premier.

Secondo la Procura, per via dell’errore sarebbe stata minacciata di non condurre più il telegiornale. Parole, quelle delle due giornaliste – Mondini e Turco – che hanno convinto gli inquirenti a chiedere il rinvio a giudizio di sei giornalisti che hanno formato la catena di comando della rete ammiraglia.

I giornalisti imputati

In cima alla lista degli imputati figura, innanzitutto, Montanari, perché, come scrive il pm, «interessato al posto della Mondini». Nell’elenco è compreso anche un altro ex direttore: Giuseppe Carboni. Seguono: il vice Filippo Gaudenzi, la giornalista Costanza Crescimbeni, il caporedattore Piero Damosso e infine il suo vice Marco Betello.

Non c’è soltanto la vicenda dell’obbligo che sarebbe stato imposto alla Mondini di stare nella stanza con un collega sgradito a dare sostanza alla richiesta di rinvio a giudizio. Nel capo d’imputazione, come detto, si fa riferimento a pressioni psicologiche comportamenti vessatori. Tra questi si ricorda appunto cosa sarebbe accaduto in seguito a un lapsus che la Mondini avrebbe avuto il 4 giugno del 2018 durante la conduzione del Tg1, confondendo la carica di Salvini nel governo Conte I.

Gaudenzi: «Errore grave sulla carica di Salvini»

E’ lo stesso Gaudenzi raccontare l’episodio nell’interrogatorio reso al gup in udienza preliminare: «Capita di sbagliare, ma l’errore assume un carattere di gravità per via del momento storico. Salvini, in quel momento, era un uomo forte del Paese. Mondini lo definisce vice ministro, invece che vice premier e ministro degli Interni. Ma quella è una classificazione inferiore, fatta poi nei confronti di un politico, come Salvini, attento ai mezzi d’informazione ed in particolare a quello che succede all’interno della Rai».

Aggiunge in un altro passaggio Guadenzi: «La Rai, servizio pubblico, ha sempre risentito dei mutamenti politici, ma in maniera naturale, non c’è niente di nascosto».

Gaudenzi conclude: «Ho richiamato la Mondini davanti a tutti, dicendo di stare più attenta. Vede giudice, altri giornalisti in presenza di errori sono stati sollevati dell’incarico». La Turco, in un interrogatorio, ricorda che «Gaudenzi ha aggredito verbalmente la Mondini dandole in sostanza dell’incapace davanti a tutti, assumendo nei suoi confronti atteggiamenti minacciosi e intimidatori». La giornalista non specifica in quale circostanza Gaudenzi abbia avuto quest’atteggiamento con la Mondini.

Mondini: «Io sempre più isolata»

Ritornando alla testimonianza della conduttrice dell’edizione del mattino, vittima di atti persecutori secondo la procura, questi sono altri passaggi dell’interrogatorio della Mondini: «E’ il 2017 quando viene nominato a direttore del tg1 Andrea Montanari (…) Da subito mi sono accorta che mi assegnavano meno servizi e constatavo un cambiamento di atteggiamento nei miei specifici confronti da parte di alcuni dirigenti. In particolare mi si sottraeva la possibilità di scrivere testi da leggere in onda. Gaudenzi, oltre che a ridurmi di fatto a speakerironizzava al termine delle edizioni, su possibili mie incertezze (…) Incontrai allora Adriana Pannettieri, capo servizio al mattino. Mi rivelò che, a suo parere, Montanari voleva una conduzione mattutina per sistemare una persona a lui vicina. La stessa voce mi fu riportata dalla Turco (…) Fu in quel momento che intervenne l’ordine di trasferimento nei confronti di tutta la redazione del Tg1 mattina (…)

Dovevamo andare con un collega problematico. Persino la stanza veniva chiamata con il suo nome perché chiunque ne conosceva i problemi (…) Nessuno accettò di lavorarci (…) A me hanno ricordato che avevo l’obbligo (…), altrimenti non avrei ricevuto incarichi. Così è stato. Ho passato intere giornate senza fare nulla, salvo le conduzioni dove mi trovavo sempre più isolata. Piero Damosso indusse una riunione per convincere a lavorare in quella stanza. In quella circostanza Betello mi criticò dicendo che se non avessi ottemperato alla disposizione del Montanari ne avrei pagato le conseguenze. Tale minaccia era rivolta a me (…) In quell’occasione sono emersi altri problemi legati a comportamenti inappropriati sotto ogni aspetto (sospetto dossieraggio nei confronti dei giornalisti della Rai, intercettazione con un avvocato legato alla criminalità organizzata, e anche questioni legati ai suoi atteggiamenti equivoci con le colleghe).

Ovviamente si parlò anche delle sue condizioni igieniche che era la punta dell’iceberg. Con l’avvicendamento di Carboni speravo in un cambiamento. La Turco, invece, una volta è stata male. E’ andata in infermeria, dove ha rimproverato Betello della tensione generale e di quanto fatto d’ingiusto nei miei confronti».

 

 

FONTE: CORRIERE ROMA

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