Milano, 3 mar. (askanews) – «Sono naturalmente molto felice di tornare nello Spazio l’anno prossimo sulla Stazione spaziale internazionale». @AstroSamantha volerà nello Spazio per la seconda volta nella primavera del 2022, a bordo di una delle nuove navette americane del commercial Crew program della Nasa, non si sa ancora se la Crew Dragon di SpaceX o la Starliner della Boeing.
Lo hanno spiegato David Parker, direttore Human and Robotic Exploration dell’Esa e Josef Aschbacher, neo direttore generale dell’ESA nel corso della conferenza stampa internazionale in modalità online a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia di Covid-19, durante la quale la stessa astronauta italiana dell’Esa ha fornito alcuni dettagli della sua seconda missione di lunga durata sull’Iss.
«Ci sarà, in accompagnamento a questa mission,e un programma di ricerca scientifica molto importante – ha detto l’astronauta – continuerò molti esperimenti nazionali già in corso dell’Agenzia spaziale italiana che avrò l’opportunità di portare avanti e un programma sperimentale dedicato che è nelle ultime fasi di selezione da parte dell’Asi. Ci sono sicuramente degli highlights di Esa, come l’installazione dello European Drawer Rack-2 con una stampante in 3D per i metalli che produrrà pezzi metallici, molto interessante per l’esplorazione futura, anche in vista di missioni oltre l’orbita bassa per permetterci di essere più autonomi anche dal punto di vista logistico, per esempio per missioni intorno alla Luna e un giorno anche più lontano. Ci sarà anche il primo esperimento sulla piattaforma esterna ‘Bartolomeo’ per la misurazione della densità degli elettroni nel plasma dell’alta atmosfera per capire come influenza le nostre comunicazioni e i satelliti di navigazione, tecnologie che ci vengono dallo Spazio e di cui disponiamo grazie agli assetti spaziali e che ormai diamo tutti per scontate».
La missione Esa di @astroSamantha non ha ancora un nome ma sarà una tipica missione di lunga durata, con una forte contributo dell’Asi come ha precisato il presidente, Giorgio Saccoccia.
«È la conferma – ha detto – della risposta all’impegno italiano da parte dell’Esa quando alla ministeriale di Siviglia ci venne promesso di far volare Samantha nel 2022 e questa promessa è stata mantenuta. È un altro tassello dell’importanza del contributo italiano all’esplorazione dello Spazio.
Samantha Cristoforetti ha commentato anche il Parastronaut project dell’Esa per il reclutamento di astronauti con disabilità, ricordando proprio l’esperienza che lei stessa ha fatto nel 2014 durante la missione Futura dell’Asi sull’Iss con la pattuglia aerea italiana ‘Wefly! Team‘, l’unica al mondo con piloti disabili.
«Sicuramente c’è una continuità – ha concluso l’astronauta – ‘WeFly! con Futura’ era un progetto a cui abbiamo dato visibilità per trasmettere un messaggio di empowerment; nonostante la disabilità e le difficoltà aggiuntive causate dalla disabilità si possono spesso comunque raggiungere risultati importanti e questo è un po’ anche l’idea del nostro ‘parastronaut feasibility projec».
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