Sicurezza stradale, obbligatori i sistemi Adas: ecco cosa sono

Oltre il 90% degli incidenti stradali è attribuibile a errori umani e solo il 5% è dovuto a problemi legati al funzionamento dei veicoli

Autore: Manuela Boggia

ROMA – Oltre il 90% degli incidenti stradali è attribuibile a errori umani e solo il 5% è dovuto a problemi legati al funzionamento dei veicoli (Rapporto Dekra 2023). Per questo l’industria automobilistica sta puntando, ormai da anni, su sistemi di assistenza alla guida (Advance Driver Assistance Systems, Adas) in grado di riconoscere tempestivamente le situazioni critiche del traffico o modalità di guida non sicure.

Si tratta di sistemi connessi alla rete che grazie a videocamere, sensori e geolocalizzazione riescono a fornire a chi guida informazioni relative al traffico e a mandare avvisi di pericolo oltre a poter intervenire direttamente su sterzo, freni e acceleratore per cercare di evitare gli incidenti.

Dal luglio 2022, nell’Unione europea, gli Adas sono obbligatori su tutti i modelli di auto di nuova omologazione.

Da pochi giorni (7 luglio) alcuni sistemi di sicurezza sono diventati obbligatori anche sui veicoli di nuova immatricolazione: questo vuol dire che nei Paesi dell’Unione europea non possono esser vendute auto nuove che non siano dotate di Adas.

Non è previsto alcun adeguamento per le auto già in circolazione. A stabilire l’obbligo è il Regolamento Ue 2019/2144 riguardante l’omologazione dei veicoli a motore, una norma varata cinque anni fa che, però, ha previsto diverse fasi di applicazione.

QUALI SONO I SISTEMI DI SICUREZZA A OGGI OBBLIGATORI?

Innanzitutto l’Intelligent Speed Assistance (Adattamento intelligente della velocità), una sorta di evoluzione del cruise control. Il dispositivo, infatti, legge i cartelli stradali che indicano il limite di velocità e segnala il valore al guidatore che, però, con il suo intervento può comunque superarlo.

Altro sistema, ormai noto a molti conducenti, è l’Automatic Emergency Braking (Frenata automatica di emergenza). Il sistema rileva automaticamente la presenza di ostacoli con i quali può esserci un rischio di collisione frontale (altri veicoli, pedoni o ciclisti, per esempio) e avvisa il guidatore. Se quest’ultimo però non reagisce allora l’auto frena automaticamente.

Molto importante per la sicurezza è poi il Driver Attention Alert (Monitoraggio dell’attenzione del conducente). Attraverso una serie di sensori il sistema monitora se il conducente è attivo e se rileva eventuali segni di stanchezza o distrazione lo avverte.

C’è poi il Lane Keeping System (Mantenimento della corsia). Il sistema interviene per riportare la vettura nella carreggiata, dopo aver avvertito il conducente del possibile superamento della corsia, soprattutto quando non vengono attivate le frecce per indicare il cambio di corsia agli altri veicoli. Noto ai più è il radar di retromarcia, ossia il sistema che rileva e segnala al conducente eventuali ostacoli durante la manovra. Poi c’è la scatola nera, vera novità, conosciuta da tutti ma che adesso dovrà essere montata di serie sulle vetture. Il sistema raccoglie una serie di dati (come per esempio la velocità) prima, durante e dopo un evento specifico come un incidente.

Infine, novità delle nuove vetture, è l’alcolock. Non vuol dire che le auto dovranno avere obbligatoriamente l’etilometro montato a bordo, l’indicazione al costruttore è che le vetture dovranno essere predisposte per l’eventuale installazione di un’interfaccia per l’alcolock, ossia un dispositivo che blocca la vettura e ne impedisce l’accensione in caso di rilevamento di un tasso alcolemico del guidatore superiore ai limiti di legge.

Secondo la Commissione Europea questi nuovi standard di sicurezza attiva potranno salvare più di 25.000 vite e impedire 140.000 feriti gravi entro il 2038. Ma non finisce qui. Sempre nell’ottica di puntare a una maggior sicurezza grazie all’utilizzo della tecnologia, l’Unione europea, nei prossimi anni, prevede l’introduzione di altri sistemi di sicurezza.

Le date da tenere a mente sono il 7 gennaio 2026 quando, per ottenere l’omologazione, le auto dovranno essere dotate di una zona estesa di assorbimento degli urti per la testa, protezioni avanzate per pedoni e ciclisti, e sistemi di frenata d’emergenza situati davanti al veicolo. La Commissione Europea valuterà, entro luglio 2027, l’efficacia dei sistemi di sicurezza e delle misure adottate e indicherà eventuali modifiche.

“La tecnologia e, in particolare, i sistemi di guida automatizzati e connessi svolgono un ruolo importante” si legge nel Rapporto Dekra 2023. “Dotando i veicoli di sistemi di assistenza specifici e rendendoli in grado di comunicare reciprocamente, è possibile individuare tempestivamente le situazioni di pericolo ed evitare gli incidenti o almeno limitarne le conseguenze. Tuttavia, i sistemi di assistenza non esonerano i conducenti dalle loro responsabilità. In fondo, scegliere di adottare una condotta responsabile o meno fa sempre parte delle determinazioni della persona”.

 

fonte: Agenzia DIRE (www.dire.it)

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