“Vogliamo essere rispettati” l’urlo che giunge da una delle traverse di Via delle Querce, nella zona 167 di Barletta, a soli pochi metri dalla Chiesa di san Giovanni Apostolo, un urlo ricco di stanchezza e malcontento delle tante persone che vivono le molteplici storie di una situazione che con l’estate non può che rendere il civil vivere più complesso.
A quanto pare tenere le finestre aperte anche adesso che l’estate è scoppiata e le temperature iniziano a salire, è diventato impossibile. Basta solo dare uno sguardo e notare un’area verde, se la si può definire ancora tale, divenuta ricettacolo di insetti e rifiuti; una strada, con parcheggio non asfaltata e con svariate buche, dalla quale si alza polvere e terra che va a finire nelle case dei residenti, costretti a “barricarsi”; il doversi spaventare della continua presenza di cani randagi che hanno preso la zona come un’area di sgambamento dove fare i bisogni e non solo, dato che anche uomini spesso si recano in zona per i loro bisogni.
“Sono stanca” ha riferito una signora che abita lì da diverso tempo, “Non si può respirare, è una schifezza, possiamo tenere tutto chiuso l’estate? Non si può vivere! Perfino assistere talvolta a certi “spettacoli””
Per cercare di risolvere il problema, è partita una raccolta firme, proprio per trovare una soluzione a una situazione “insostenibile”. “Abbiamo avuto promesse, ma fino ad ora ancora nulla, ed è passato un anno!” hanno detto a gran voce.
Attualmente le aree della periferia barlettana che versano in queste condizioni e sottolineano gli evidenti problemi di manutenzione del verde e non solo, sono molte. Un vecchio progetto di riqualificazione della zona è esistente e a quanto pare anche già finanziato, ma al momento le carte rimangono “comodamente” in qualche cassetto di Corso Vittorio Emanuele.
Savio Rociola
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