Senti che puzza… L’inquinamento dell’aria riduce l’aspettativa di vita

di ROCIOLA Savio

Sono ormai anni che sentiamo parlare in molti, con preoccupazione, dell’inquinamento e che vengono pubblicati dati e prove scientifiche sui livelli di particolato fine presenti nell’aria. Dall’Italia, al Bangladesh, all’India, alla Cina… i problemi sono molteplici e chi ne va di mezzo sono le persone, la loro salute e talvolta la loro vita.

Delle analisi sono arrivate a sottolineare che l’inquinamento dell’aria riduce l’aspettativa di vita più di alcool e fumo e se solo arrivassimo tutti a rispettare le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’aspettativa di vita globale si allungherebbe di circa 3 anni. Tante popolazioni sono vulnerabili e più sottoposte a questo tipo di inquinamento, basti pensare che in Europa, anche se i livelli di inquinamento atmosferico, pian piano stanno diminuendo, ci si è trovati nel 2020 a dover conteggiare circa 238.000 morti prematuri a causa delle polveri sottili. Una minaccia che incombe e mette a dura prova le nostre vite, ma le risorse economiche stanziate sembrano ancora alquanto insufficienti.

In Italia a che punto siamo? A quanto pare le particelle solide e liquide che si trovano sospese nell’aria, inquinandola, il famoso PM2.5, rendono la Pianura Padana la regione più inquinata d’Europa. La causa? la combustione dei motori, gli impianti di riscaldamento e quelli industriali e gli incendi boschivi.

Riflettiamo, pensiamo, attiviamoci… il mondo è la nostra casa, dovremmo prendercene cura per noi e il futuro.

Savio Rociola

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