L’indagine ‘Stato dell’arte e prospettive per la telemedicina nella gestione dei pazienti con Sclerosi Multipla’ sottolinea la necessità di potenziare le televisite per garantire un efficace percorso innovativo.
di Redazione
La telemedicina nell’ambito delle cure per la sclerosi multipla (SM) è al bivio: uno studio condotto dalla Società Italiana di Neurologia, dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e da Biogen avverte che senza investimenti adeguati nelle televisite, il processo innovativo potrebbe rallentare e fallire.
L’indagine fa parte del progetto EcoSM (Ecosistema digitale di assistenza e monitoraggio del paziente con sclerosi multipla) e rivela che il 45% dei centri coinvolti già utilizza strumenti di televisita, con un livello di soddisfazione del 67% tra i pazienti. Tuttavia, il processo innovativo è a un punto critico, richiedendo un cambiamento significativo per consolidarsi ulteriormente.
I dati raccolti evidenziano che, nonostante l’uso attuale della televisita, il 87% dei centri non la utilizza a causa di barriere operative. La mancanza di finanziamenti specifici (40%) e di risorse tecnologiche adeguate (60%) sono considerate le principali sfide. Le condizioni necessarie per un’efficace erogazione della telemedicina includono il contatto preliminare del paziente (87%), l’invio anticipato di referti e esami (73%), la qualità audiovisiva della televisita (87%), il consenso del paziente (90%) e la presenza di un caregiver (77%).
Claudio Gasperini, coordinatore del Gruppo di Studio SM della Società Italiana di Neurologia, sottolinea che nonostante il buon utilizzo attuale della televisita, rimangono barriere strutturali che ne limitano la diffusione uniforme. L’indagine mira a coinvolgere istituzioni e decisori per integrare pienamente la telemedicina nei percorsi di gestione della SM.
Mario Alberto Battaglia, direttore Generale AISM e Presidente FISM, commenta che l’accesso all’e-health e agli strumenti digitali rientra nelle missioni definite nell’Agenda AISM 2025 per la sclerosi multipla, evidenziando l’importanza di superare le barriere infrastrutturali e regolamentative.
Il progetto EcoSM, in collaborazione pubblico-privato con Biogen, rappresenta un esempio di impegno dell’industria per favorire l’innovazione nella gestione della sclerosi multipla attraverso l’integrazione di strumenti tecnologici e digitali.
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