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(IL FOGLIO)Un foglio A4 appeso sulla porta della sagrestia di San Pietro indica che dal 22 marzo sono soppresse le celebrazioni individuali in basilica e che quanti volessero dire messa secondo il rito straordinario lo potranno fare ma solo nelle Grotte vaticane.
Preti romani e di passaggio sono invece caldamente invitati a concelebrare con lettori e coristi per “animare” la liturgia. Così dispone la Segreteria di stato (prima sezione) con un documento non protocollato né firmato.
Tra i destinatari delle disposizioni non figura il nuovo arciprete, il cardinale Mauro Gambetti.
Senza impelagarsi in riflessioni circa l’opportunità di sopprimere le messe (solo a scriverlo viene un brivido), la domanda banale e naturale è: era un provvedimento così necessario e impellente?
Interrogativo che dovrebbe essere fatto proprio da tutti, al di là dei soliti e noiosi schieramenti – i tradizionalisti che gridano al golpe e i progressisti che esultano come se avessimo vinto i Mondiali di calcio.
Detta altrimenti: con tutti i problemi che ci sono, scandali e scandaletti pressoché quotidiani, giova a qualcosa un provvedimento che non fa altro che marcare ulteriori divisioni intraecclesiali? Probabilmente, no.
fonte: IL FOGLIO
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