Martedì un mezzo del Tpl è stato prima parcheggiato all’esterno della chiesa di Santa Maria della Presentazione, in via di Torrevecchia a Primavalle, poi ha partecipato al corteo funebre di un uomo di 43 anni
«Ciao bello mio, riposa in pace». È la scritta apparsa, intorno alle undici e mezza di martedì mattina, sul display di un autobus del trasporto pubblico locale, parcheggiato all’esterno della chiesa di Santa Maria della Presentazione, in via di Torrevecchia, nel quartiere Primavalle. All’interno della parrocchia si teneva il funerale di un uomo di 43 anni. Il mezzo ha prima sostato per circa mezz’ora fuori la parrocchia e poi ha partecipato al corteo funebre assieme a decine di moto e scooter rombanti. Tutto documentato da un video di alcuni passanti increduli.
Il mezzo, nonostante abbia la scritta rossa «Atac», appartiene alla società Roma Tpl che gestisce un quarto dei bus della Capitale. Dalle voci raccolte nel quartiere sembrerebbe che l’uomo defunto, Mauro Glorio, fosse proprio un autista. Questo sarebbe il motivo della processione a cui ha preso parte anche il bus.
Il corteo è partito, quando è terminato il funerale, dall’esterno della chiesa e si è diretto fin sotto all’abitazione di Glorio nel «Bronx», così come viene chiamato dagli stessi residenti questa zona di Primavalle dove spiccano le torri dell’Ater. «È una tradizione da queste parti. Avviene sempre, si passa con il carro funebre sotto casa del morto», spiega una signora. «Certo, è la prima volta però che, oltre ad auto e moto, vedo sfilare un autobus. Davvero insolito».
Ma può un mezzo cittadino essere utilizzato per fini privati? Il fatto non sembra scandalizzare gli abitanti del quartiere: «E che sarà mai? Anzi, mi sembra un gesto carino nei confronti di un ragazzo giovane che ha perso la vita», commenta una barista. «C’è molto di peggio. Pensate alle cose serie, invece di spaccare il capello in quattro. Hanno fatto bene», replica un signore sulla 70ina seduto su una panchina.
Anche il parroco della chiesa di Santa Maria della Presentazione, don Crispino Borgia, al telefono non appare sorpreso: «All’esterno c’era tantissima gente, ho visto poi molte moto e mi sono accorto pure dell’autobus con le scritte. Posso però assicurare che si è trattato di un funerale compostissimo, uguale a tutti gli altri».
Ma non tutti minimizzano. C’è infatti anche chi chiede vengano presi provvedimenti urgenti: «È una cosa vergognosa. Mi dispiace per il ragazzo ma non si può usare un bus che dovrebbe servire per il trasporto pubblico per qualcosa che non ha nulla di pubblico. Non scherziamo», sostiene un residente che chiede di restare anonimo. «Solo a Roma può accadere: siamo la barzelletta d’Italia e d’Europa. Secondo lei a Parigi, Londra o Madrid potrebbe mai verificarsi un fatto così assurdo?», si domanda un ragazzo sulla trentina. «È spiacevole, non c’è dubbio. Ma sarebbe ancora più grave – dice un autista dell’Atac – se quell’autobus in quel momento doveva essere in circolazione. Sarebbe, a tutti gli effetti, interruzione di pubblico servizio». Circostanza che al momento non è chiara e che necessiterà approfondimenti. «Di certo il servizio pubblico cittadino non ci fa una bella figura. E diciamo la verità – conclude con un po’ di amarezza l’autista -, visti i tanti problemi non ne avevamo proprio la necessità».
fonte: Corriere/Roma
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