Regione, l’affondo del centrodestra: «Emiliano faccia chiarezza sugli accordi con Olivieri. E Decaro non poteva non sapere»

Michele Emiliano e Giacomo Olivieri in una foto di dieci anni fa

L’attacco dell’opposizione dopo le dichiarazioni di Olivieri ai giudici. Il governatore ha già annunciato che lo querelerà

di Carlo Testa

«Il caso Bari diventa emblematico perché Michele Emiliano, all’epoca presidente della Regione, sarebbe entrato a gamba tesa nella competizione per agevolare Antonio Decaro, il loro candidato designato alle prossime regionali. E il candido Decaro non poteva non sapere di questo accordo. C’è una sinistra continuità che ci preoccupa, perché stiamo andando ad affrontare una nuova campagna elettorale sempre con le stesse pedine sullo scacchiere. Chiediamo sia fatta chiarezza, perché probabilmente quelle elezioni sarebbero andate diversamente se non ci fosse stato un accordo sottobanco ai danni della nostra coalizione». Lo dichiarano in una nota i gruppi consiliari del centrodestra (Fratelli d’Italia, La Puglia Domani, Forza Italia, Lega) nel Consiglio regionale pugliese.

Il riferimento è alle dichiarazioni rese ieri dall’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri, in carcere da quasi un anno per presunto scambio elettorale politico-mafioso ed estorsione nell’ambito dell’inchiesta “Codice Interno”, che ai giudici ha rivelato che in vista delle elezioni comunali di Bari del 2019, avrebbe stretto un progetto politico con il governatore pugliese Michele Emiliano per indebolire il centrodestra nelle primarie.
Per queste dichiarazioni il presidente della Regione Puglia Emiliano ha annunciato ieri sera querele nei confronti di «Olivieri e di tutti coloro che propaleranno come vere le sue calunnie».

Intanto questa mattina, 13 febbraio, la conferenza stampa del centrodestra è stata convocata «simbolicamente nell’aula consiliare per dimostrare che noi siamo sempre presenti», mentre dall’altra parte nella maggioranza di centrosinistra «ci sono i banchi vuoti».

La conferenza stampa del centrodestra alla Regione

«Questa legislatura regionale si trascina, ostaggio delle beghe interne, delle liti e dei veti incrociati. Noi ribadiamo che la legge elettorale non si cambia, e non si cambia – affermano i quattro gruppi del centrodestra a margine della conferenza stampa – l’emendamento anti nomine Laricchia-Conserva». «Se Emiliano sta facendo il diavolo a quattro per cancellarlo, è perché – continuano – gli impedisce di fare nomine nei consigli di amministrazione delle agenzie regionali che lui ha portato a cinque per accrescere il suo consenso tramite clientele. Quella norma non si tocca». «Perciò chiediamo che si programmi almeno una seduta a settimana per recuperare il tempo sprecato e dare risposte ai pugliesi su tante questioni aperte che incidono sulla loro vita. Chiediamo – concludono – che sia restituita dignità al nostro ruolo e al nostro lavoro, mortificato e calpestato dal governo Emiliano».

 

 

fonte: Corriere.it

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