Padre Alex Zanotelli a “42 Gradi” per far ardere le sue idee

di ROCIOLA Savio

“Ci sono ancora luoghi come questi dove poter riflettere, è importante avere voci alternative a quello che sta girando da tutte le parti” cosi ha aperto il suo intervento Padre Alex Zanotelli a Bisceglie, durante “42 gradi”… No, non è il dato numerico della temperatura avuta durante alcuni giorni di luglio, ma il sinonimo di “febbre alta” che deriva dalla pura combustione di idee, idee che hanno bruciato su quei 42 scalini che portano dal borgo antico di Bisceglie al “Parco delle Beatitudini” e alle Vecchie Segherie Mastrototaro, 42 gradini di una tribuna che è diventata per 4 giorni (dal 27 al 30 luglio) puro “riferimento di un appuntamento dedicato alle idee che bruciano quanto la calura estiva” come ha sapientemente detto Carlo Bruni, uno degli ideatori e direttori dell’evento. Scrittori, scienziati, divulgatori e artisti, che hanno unito le loro idee, le tante domande e le prospettive future, mettendo insieme due conoscenze, quelle umanistiche e quelle scientifiche in modo da rispondere alla domanda “Che cos’è l’acqua?”

Padre Zanotelli, religioso, presbitero e missionario italiano, facente parte della comunità missionaria dei Comboniani, è l’ispiratore e il fondatore di diversi movimenti italiani tesi a creare condizioni di pace e di giustizia solidale. Durante il primo dei 4 giorni di “42 gradi”, alla platea biscegliese ha offerto una riflessione su quanto l’acqua sia un bene primario, in molti casi negato, ragione di conflitto e strumento di potere, piuttosto che dono prezioso da condividere e non sprecare, un vero e proprio inno all’impegno e alla partecipazione in difesa dei più poveri, degli esclusi e dell’acqua come bene comune. Prima di arrivare a parlare dell’acqua e del problema relativo ad essa, ha condotto i presenti per mano, portando a leggere la realtà per quella che è, senza fake-news o influenze esterne, parlando di un sistema mondiale economico-finanziario militarizzato, “più finanziario che economico”, come ha tenuto a sottolineare, che permette al 10% del mondo di consumare il 90% dei beni prodotti sul pianeta. “Questa è una cosa assurda, se solo penso che questo è un sistema che porta alla fame e alla miseria. Ho iniziato a leggere la realtà e la Bibbia con altri occhi, solo avendo vissuto a Korogocho, una baraccopoli vicino Nairobi, per 12 anni”. 

Dalle armi, alle guerre; dal carbone al petrolio; dall’aria, all’anidride carbonica; dalla ricchezza alla povertà; dalla fame, alla miseria… “Siamo sull’orlo di un precipizio, ci sta saltando un ecosistema e questo è solo l’inizio!” ha detto Padre Alex a conclusione del suo preambolo prima di collegarsi all’acqua, che ha definito “la madre di tutta la vita sul pianeta”, prima di fare una vera e propria denuncia del fatto che siamo arrivati a privatizzare l’acqua o addirittura quotarla in borsa. “L’ Acqua è vita e madre” ha riferito, collegandosi alle parole del Santo Padre, dove dice che “l’acqua è un diritto alla vita” e della “Laudato Sii” che per lui deve diventare cultura popolare e passare obbligatoriamente anche nelle parrocchie, che “spesso grazie al grande potere che hanno, insieme ai vescovi e cardinali, possono far sentire la loro voce, ma non lo fanno”. 

“Giustizia per l’acqua!”, giustizia per la nostra Terra, una riflessione, una idea al cambiamento, idee sostenibili di un percorso non di certo fugace, ma che possa rendere tutti consapevoli e rispettosi del prossimo e della Terra.

Savio Rociola

 

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