La sentenza dei giudici di Palermo poco dopo le 19,30, accolta con un lungo applauso. Il leader della Lega: “Sono felice”. Meloni: “Difendere i confini non può mai essere un crimine”
Giuseppe Marinaro
AGI – La II sezione penale del tribunale di Palermo, presieduta da Roberto Murgia, ha assolto il leader della Lega Matteo Salvini “perche’ il fatto non sussiste” dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio al processo per la vicenda della nave della ong spagnola Open Arms. Secondo l’accusa, l’attuale vicepremier, ad agosto del 2019, quando ricopriva la carica di ministro dell’Interno del governo Conte 1, avrebbe impedito illegittimamente all’equipaggio dell’imbarcazione catalana di far sbarcare a Lampedusa 147 migranti soccorsi in mare.
L’applauso in aula
Un fragoroso applauso dei dirigenti e dei deputati della Lega presenti e il lungo abbraccio della compagna Francesca Verdini: sono scattati subito dopo la pronuncia della sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste” nei confronti del vicepremier Matteo Salvini al processo Open Arms, nell’aula bunker del Pagliarelli. L’accusa aveva chiesto 6 anni di carcere per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio.
Le motivazioni entro 90 giorni
“Assolto perché il fatto non sussiste. Entro 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni”. Così il presidente della II sezione penale, Roberto Murgia, ha concluso la lettura del dispositivo con cui ha assolto il leader della Lega, Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio.
Mentre i giudici del Tribunale lasciavano l’aula gli applausi di simpatizzanti e politici della Lega giunti al carcere di Pagliarelli per manifestare vicinanza a Salvini. Contestualmente il pool di magistrati, guidati dal procuratore Maurizio de Lucia, lasciavano l’aula bunker senza rilasciare alcuna dichiarazione.
Le parti civili: “Vedremo le motivazioni, pronti al ricorso”
“Attendiamo di leggere le motivazioni di questa sentenza. Siamo curiosi di capire perché è decaduto anche il reato di rifiuto d’atti d’ufficio”. Lo ha detto il legale di parte civile Michele Calantropo che “non ha escluso di appellare la sentenza” che ha assolto Matteo Salvini nel processo Open Arms “quando le motivazioni saranno note”. I capi di accusa erano sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per i quali la procura aveva chiesto sei anni.
Salvini: “Sono felice, ha vinto l’Italia e vado avanti”
“Sono felice, dopo tre anni ha vinto il buon senso. Ha vinto la Lega, ha vinto l’Italia, ha vinto il concetto che difendere i confini, la patria. Contrastare scafisti, trafficanti e ong straniere e proteggere i nostri figli non è un reato, ma un diritto”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo la sentenza di assoluzione al processo Open Arms. “Ci abbiamo messo un po’, ma ci siamo arrivati e quindi vado avanti più determinato di prima”.
“La sentenza assolve un’idea di paese, entrare in Italia prevede regole, limiti, controlli e chi usa i migranti per fare battaglia politica ha perso e torna in Spagna con le mani in saccoccia. Il tribunale di Palermo, come quello di Catania, ha detto che abbiamo fatto il nostro dovere”. Ha detto Salvini.
Bongiorno: “È stata un’assoluzione piena”
“E’ stata un’assoluzione piena, e tra le formule assolutorie è stata scelta quella più piena, secondo che non sussiste alcun reato. Non è una sentenza contro i migranti, ma contro chi sfrutta i migranti”. Lo ha detto Giulia Bongiorno, avvocato di Matteo Salvini.
Meloni: “Difendere i confini non può essere un crimine”
“Grande soddisfazione per l’assoluzione del vice Presidente e ministro Matteo Salvini nel processo Open Arms. Un giudizio che dimostra quanto fossero infondate e surreali le accuse rivoltegli”. Lo dichiara il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Difendere i confini italiani non può essere mai un crimine”, dice Giorgia Meloni salutando come “una grande notizia l’assoluzione di Matteo Salvini”.
“Proseguiamo insieme, con tenacia e determinazione, per combattere l’immigrazione illegale, il traffico di esseri umani e difendere la sovranità nazionale. Evviva”, aggiunge sempre su X la presidente del Consiglio.
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