Prima udienza fissata per il 20 febbraio 2024: la ricerca di verità e giustizia continua
di Redazione
La vicenda dell’omicidio del ricercatore italiano Giulio Regeni ha avuto un nuovo sviluppo significativo: i quattro agenti dei Servizi segreti egiziani sono stati rinviati a giudizio. Giulio Regeni fu torturato e ucciso in Egitto nel 2016, e ora la giustizia sta cercando di fare luce su questo tragico evento.
La decisione di rinviare a giudizio è emersa al termine dell’udienza preliminare. La Presidenza del Consiglio dei ministri è stata ammessa come parte civile nel processo. Nonostante l’assenza degli imputati, il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco ha sottolineato che questo processo non sarà un simulacro, e la Procura di Roma si impegna a ricostruire pubblicamente, in un dibattimento penale, i fatti e le responsabilità individuali.
I reati contestati ai quattro agenti riguardano concorso in lesioni personali aggravate, omicidio aggravato e sequestro di persona aggravato. La data della prima udienza del processo è stata fissata per il 20 febbraio 2024. Un passo significativo verso la ricerca della verità e della giustizia per Giulio Regeni.
La sorella del ricercatore, Irene, ha espresso la sua speranza per la prevalenza della verità e della giustizia: “Giulio è stato rapito, torturato e volontariamente ucciso. Verità e giustizia devono prevalere.” La famiglia e la società attendono ora che il processo porti chiarezza su questo caso che ha scosso profondamente l’opinione pubblica italiana e internazionale.
20.02.2024
We finally have the date for the start of the trial. Giulio was kidnapped, tortured and intentionally killed. Truth and justice must prevail. #veritapergiulioregeni#giustiziapergiulioregeni#ImissyouBro 💛💛💛 pic.twitter.com/8QAfk5sxwM
— Irene Regeni (@IreneBenzop) December 4, 2023
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