«Nostro figlio di 23 anni morto in vacanza, due settimane prima era stato pestato da 5 buttafuori: ora vogliamo la verità»

Omar Bassi, aveva 23 anni

Il giovane di Bollate (Milano) si è spento lunedì agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Prima di partire per il viaggio era stato due volte al pronto soccorso. La cugina: «Botte anche a suo fratello». Il locale resterà chiuso

di Andrea Camurani

Il pestaggio durante la festa, a luglio, e le prime cure in ospedale da dove è stato dimesso con una breve prognosi. Poi, due settimane dopo, quel malore fatale mentre era in vacanza a Reggio Calabria che non gli ha lasciato scampo. Ora la famiglia di Omar Bassi, 23 anni, di Bollate vuole vederci chiaro sul decesso, per appurare con precisione se esistono responsabilità.

La storia, raccontata dal quotidiano la Prealpina, parte il 20 luglio scorso durante la festa di compleanno di un cugino di Omar in un locale del Varesotto, la discoteca Dolcebeach di Origgio, dove alcuni uomini della sicurezza per placare una lite avrebbero sferrato pugni che hanno colpito anche il 23enne. Un pestaggio violento, secondo il racconto dei parenti al quotidiano varesino, che ha portato alla decisione di rivolgersi prima ad un ospedale milanese, lasciato volontariamente dal ragazzo dopo un paio d’ore di attesa, e poi ad una seconda struttura ospedaliera che avrebbe refertato ferite lacero contuse e trauma cranico con prognosi di tre giorni.

Poi, dopo alcuni giorni, la partenza per le vacanze, dove il 5 agosto, a Reggio Calabria, è avvenuto il decesso preceduto da un malore durante la doccia. Ora la famiglia del ragazzo vuole approfondire eventuali responsabilità sull’accaduto per verificare se esiste un nesso di causalità fra le botte e la morte del ragazzo.

La cugina: «Calci e pugni anche al fratello»

I familiari di Omar Bassi, sui social, raccontano l’antefatto. Scrive Michelle Sala, cugina della vittima che era presente la sera del 20 luglio in discoteca, di aver assistito alla scena: «Hanno picchiato lui e il fratello con calci e pugni in testa e in faccia, ma usciti dalla discoteca hanno negato tutto». Il fatto ha profondamente colpito la comunità di Bollate, dove il ragazzo viveva e lavorava. Gli amici hanno attivato una raccolta fondi «Giustizia per Omar Bassi», con l’obiettivo di sostenere la famiglia, sulla piattaforma Gofundme. «Ci stringiamo tutti accanto alla famiglia, alle persone che Omar amava di più tutto, questo è uno strazio, è impensabile, ci vorrà tanta forza per riuscire a convivere con questa assenza, questo vuoto lasciato senza un perché a una tenera età, da un momento all’altro, eri nel cuore di molte persone», scrive sempre la cugina. «Non mi arrenderò finché non sarà fatta giustizia, nulla potrà riportarti tra le nostre braccia». Dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio fanno sapere che «allo stato non vi sono procedimenti penali aperti in ordine a tale fattispecie».

La discoteca resterà chiusa

«Il Dolce Beach resterà chiuso fino a prossima comunicazione»: è il messaggio postato oggi sui social dal locale di Origgio dove sarebbe avvenuto il pestaggio. La famiglia ha deciso di denunciare i buttafuori che, secondo diverse testimonianze, avrebbero aggredito in gruppo Omar, che sembra stesse difendendo il fratello minore Thomas, di 19 anni. Sui social del locale in tanti lamentato il fatto che la discoteca continuasse a restare aperta nonostante la morte del giovane.

 

 

FONTE: CORRIERE MILANO

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