Ancora una strage nel cuore della Somalia, dilaniata dalla violenza jihadista, ancora civili innocenti massacrati. Il centro della capitale, Mogadiscio, è stato colpito ieri sera dall’esplosione di un’autobomba che ha causato la morte di una ventina di persone. Secondo un bilancio provvisorio ci sarebbero almeno 40 feriti.
Lo riferiscono fonti della sicurezza, specificando che le vittime erano tutte civili. La strage è stata rivendicata dal gruppo terrorista al Shabaab, attraverso la sua emittente radiofonica Andalus.
La potente deflagrazione, avvenuta davanti a un affollato ristorante nei pressi del porto contro il quale si è scagliato un attentatore suicida alla guida di un’autobomba, ha danneggiato anche alcuni edifici adiacenti. Diverse persone potrebbero trovarsi ancora sotto le macerie, riporta la stampa locale.
«I terroristi hanno scelto di colpire per fare più male possibile», riferisce la polizia. Per questo hanno scelto un noto ristorante della capitale, vicino alla principale prigione della città. Dopo l’autobomba, secondo testimoni, c’è stato anche uno scontro a fuoco, facendo piombare tutta la zona nel caos. Il ristorante — frequentato da dipendenti governativi e membri della pubblica sicurezza — era già stato il bersaglio di un altro attacco, il 3 agosto scorso, da parte di un attentatore suicida.
Al Shabaab, dal 2012 cellula somala di Al Qaeda, imperversa nel Paese del Corno d’Africa seminando terrore e lasciando dietro di sè una lunga scia di sangue. Cacciati da Mogadiscio nel 2011, i «giovani» (Shabaab) hanno perso il controllo della maggior parte delle città. Mantengono, tuttavia, una significativa presenza nelle campagne da dove organizzano attentati, insidiando un governo di unità nazionale appoggiato dall’Onu e rappresentando un serio problema per la stabilità della Somalia.
Be the first to comment on "Mogadiscio: venti morti in un attacco jihadista contro civili"