La vicenda di Stefano e Antonietta si conclude con la loro incolumità dopo l’incidente con due ultraleggeri distinti, verificatosi contemporaneamente
Torino è stata teatro di un incredibile miracolo domenica scorsa, quando due giovani fidanzati, Stefano e Antonietta, sono riusciti a sopravvivere dopo essere precipitati su due voli ultraleggeri separati, nello stesso istante. La storia è un misto di dramma e fortuna, e l’unico dei feriti già dimessi dall’ospedale, tra i quattro coinvolti, Stefano Pirilli, ha condiviso il suo racconto di quello che potrebbe essere descritto come un evento miracoloso.
Il consulente energetico torinese, Stefano Pirilli, 30 anni, è stato il primo a lasciare l’ospedale, dopo essere stato coinvolto nel doppio incidente aereo a Favria e San Gillio. “Il problema non è stato il buio, ma l’umidità e la nebbia che si alzavano dal terreno e impedivano la visibilità,” ha spiegato Pirilli.
Intervistato dal Corriere della Sera sulla sua condizione attuale, Pirilli ha dichiarato: “Sto abbastanza bene. Ovviamente, sono provato e preoccupato per i miei amici e per la mia fidanzata, ma fortunatamente non ho riportato gravi ferite. Sono uscito dall’aereo da solo e mi sono recato al pronto soccorso di Ciriè con la mia auto. Purtroppo, gli altri non hanno avuto la stessa fortuna.”
La giornata di domenica era iniziata come una gita in ultraleggero organizzata da Stefano e i suoi amici. Dopo un pranzo in un agriturismo nelle Langhe, è stata presa la decisione di fare un sorvolo sul mare in Liguria. Tuttavia, il ritorno si è complicato a causa del cambio delle condizioni meteorologiche. “Forse ci siamo attardati troppo e ci siamo separati per recuperare. In realtà, quando l’ultraleggero su cui volavo è arrivato a Favria, non era ancora buio. Purtroppo, tra nuvole e nebbia, la visibilità sulla pista è scomparsa. Siamo stati costretti a scendere, e non è stato più possibile risalire. Abbiamo atterrato in un campo, e l’aereo si è rovesciato su un fianco,” ha raccontato Pirilli.
La situazione si è complicata ulteriormente quando Pirilli ha appreso che il biposto con la sua fidanzata era anch’esso precipitato. “Poco prima dell’incidente, le avevo inviato un messaggio per informarla delle difficoltà, e lei mi aveva risposto. Dopo l’impatto, ho cercato di richiamarla subito per tranquillizzarla, ma il telefono squillava senza risposta, così come quello del mio amico. Ho iniziato a preoccuparmi, ma solo un’ora dopo un vigile del fuoco mi ha confermato che un altro aereo era precipitato a San Gillio. Lei è stata sottoposta a un intervento chirurgico al femore e al bacino. Sono riuscito finalmente a vederla, ed è ancora molto scossa. Il mio amico è in condizioni molto gravi. È arrivato in ospedale cosciente, ma è stato intubato per controllare alcune emorragie pericolose. Ha fratture alla testa, alla mandibola, al bacino e a una vertebra. Speriamo tutti che possa riprendersi presto.”
Riguardo al secondo aereo coinvolto, Pirilli ha spiegato: “Ho chiamato l’ambulanza alle 17.34, e l’altro ultraleggero deve essersi schiantato almeno 20 minuti dopo, forse anche di più. Probabilmente, anche per loro, il problema è stata la visibilità. Il volo a vista ha orari stabiliti: da mezz’ora prima dell’alba a mezz’ora dopo il tramonto, e credo che fossimo entro i limiti. Probabilmente hanno tentato un atterraggio di emergenza su una strada illuminata, ma a bassa velocità l’aereo si è ribaltato e ha colpito un palo.”
In conclusione, la vicenda di Stefano e Antonietta è un miracolo che ha catturato l’attenzione di tutti. Mentre Stefano ha superato l’incidente con relativa fortuna, l’attenzione è ora rivolta alla pronta guarigione della fidanzata e degli altri coinvolti, nella speranza che questa incredibile storia possa concludersi con un lieto fine per tutti.
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