La Procura di Siracusa vuole vederci chiaro e ha iscritto nel registro degli indagati una decina di persone in relazione alla morte di Stefano Paternò, 43 anni, sottufficiale della Marina militare in servizio ad Augusta, morto nella notte del 10 marzo, presso la sua abitazione, per un arresto cardiaco.
Il giorno prima, come raccontato dalle pagine del nostro giornale, il sottufficiale si era sottoposto presso l’infermeria dell’ospedale militare di Augusta, alla prima dose di vaccino appartenente al lotto ABV2856 di Astrazeneca, di cui oggi l’Aifa ha chiesto il sequestro, in via precauzionale, vietando – come si legge nel comunicato – «l’utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale e riservandosi di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’EMA, agenzia del farmaco europea».
Paternò, dopo la vaccinazione, è tornato nella sua abitazione a Misterbianco e, secondo quanto riferito dai familiari, ha accusato in serata «…uno stato di malessere generale caratterizzato da rialzo febbrile» ed ha assunto della Tachipirina.
Nella notte, sua moglie lo ha trovato in uno stato di sofferenza e incoscienza ed ha allertato i sanitari del 118 che, nonostante i tentativi di soccorrere l’uomo, ne hanno successivamente constatato il decesso, avvenuto intorno alle 02,15.
Il procuratore capo Sabrina Gambino, ha iscritto nel registro degli indagati il personale di tutta la catena di distribuzione del vaccino, dalla società Astrazeneca che lo produce, finanche al personale sanitario dell’Ospedale militare che si è occupato dell’inoculazione. L’accusa per tutti è di omicidio colposo.
Intanto potrebbe essere effettuata già nella giornata di domani l’autopsia sul corpo di Stefano Paternò. La salma è stata trasferita all’ospedale Cannizzaro di Catania.
Da quanto si è appreso, gli avvocati Dario Seminara, Lisa Gagliano e Attilio Indelicato, avevano già presentato in mattinata un esposto per conto della moglie Caterina Arena e dei figli di 12 e 14 anni, per capire le cause della morte: «essendo il decesso chiaramente ascrivibile alla somministrazione del vaccino va verificata nell’interesse della collettività l’ipotesi di uno stock di fiale difettose o di improvvide manovre o ogni altra possibile causa»
L’evento accaduto al sottufficiale ha suscitato un clamore mediatico nazionale, avente come strascico anche la discussione sulla validità del vaccino Astrazeneca, che come letto in questi giorni, ha prodotto in diverse nazioni «eventi avversi» dei quali però non è accertato il legame con il vaccino.
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