di ROCIOLA Savio
«La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme» lo sport può godere!
Due volte dalla Camera dei Deputati, due volte dal Senato della Repubblica, in un intervallo di tempo non inferiore ai tre mesi e con la maggioranza assoluta dei voti nella seconda votazione, l’iter burocratico per l’approvazione del testo sulla tutela dello sport, che ha regalato un pizzico di brio a tutti gli amanti di una sana attività sportiva.
Una data da segnare sul calendario della storia, quella di mercoledì 20 settembre, giorno in cui la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge di riforma costituzionale, frutto dell’unione di diverse proposte parlamentari. Già nella scorsa legislatura ci fu il tentativo di inserirlo, purtroppo fallito per la crisi di governo. L’Articolo 33 della Costituzione, quello che tutela i diritti sociali dei cittadini ed è dedicato in particolare alla scienza, alla cultura e all’educazione, va ad arricchirsi con la tutela dell’ampio concetto di attività sportiva, rappresentando la prima tappa di un percorso di “sport per tutti e di tutti”, donando così un contributo per migliorare la qualità della vita delle persone e delle comunità.
“Nella settimana nella quale celebriamo il 75° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione, la Settimana europea dello sport e l’approvazione al Senato del disegno di legge in materia di promozione della pratica sportiva nelle scuole e l’istituzione dei Nuovi Giochi della Gioventù, siamo di fronte a un passaggio storico per il sistema sportivo nazionale e per l’Italia: con un voto unanime alla Camera dei Deputati è stata approvata oggi la modifica dell’articolo 33 della Costituzione” ha dichiarato il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi.
Una festa per lo sport, dalla quale dubbi e perplessità, non sono rimasti dispensati. Per esempio il deputato di Italia Viva Luigi Marattin, sottolineando il fatto che l’introduzione della tutela dello sport è un qualcosa di «nobile», per lui sarebbe necessario modificare la Costituzione non solo «per inserire dichiarazioni di principio», ma per attuare riforme più ampie e di sistema. Sembra quasi che, vista la genericità della frase inserita i Costituzione, almeno per il momento, la tutela dello sport avrà un valore simbolico, fino a quando la politica, non attuerà proposte di legge o altri provvedimenti specifici concreti, non solo per regolare l’attività sportiva (articolo 117), ma più specificatamente per preoccuparsi e occuparsi di una promozione attiva in ogni ambito, da quello scolastico in poi.
Bulgaria, Croazia, Grecia, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria, gli Stati che fino ad oggi, nell’UE, promuovevano lo sport, ora l’Italia diventa la “new entry”, sperando che questa modifica abbia delle conseguenze, anche se, a quanto pare, in breve si potrebbe dire che, nell’immediato, non saranno molte.
Savio Rociola
Fonte foto: Riforma.it
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