L’Anm proclama lo sciopero dei magistrati il 27 febbraio contro la separazione delle carriere

La decisione del comitato direttivo centrale del sindacato delle toghe, attuando quanto già deliberato nell’assemblea straordinaria svolta lo scorso dicembre

di Simona Olleni

AGI – Una giornata di sciopero – il 27 febbraio prossimo – contro il ddl costituzionale, approvato in prima lettura alla Camera giovedì scorso, che prevede la separazione delle carriere in magistratura e l’istituzione di un doppio Csm e di un’Alta Corte disciplinare.

È la decisione presa dal ‘parlamentino’ dell’Anm questo pomeriggio, in attuazione di quanto deliberato dall’assemblea straordinaria che aveva visto riunite le toghe lo scorso dicembre.

In segno di protesta contro la riforma, ci saranno anche iniziative durante le cerimonie per l’inaugurazione dell’anno giudiziario: “tutti i magistrati partecipanti a qualsiasi titolo alla cerimonia con toga indosso e Costituzione alla mano abbandonino l’aula in forma composta nel momento in cui il ministro o un suo rappresentante prendano la parola, salvo che ragioni istituzionali lo impediscano”, si legge nel documento approvato oggi, nel quale, inoltre, si invitano i magistrati a partecipare alle cerimonie “indossando la toga e una coccarda tricolore” e, prima dell’inizio delle inaugurazioni, a raccogliersi “all’esterno, mostrando cartelli, sui quali saranno trascritte frasi tratte da un testo significativo sul valore della Costituzione”.

“Non c’è nessuna forma di ribellismo illegale o istituzionalmente incompatibile – aveva detto questa mattina il presidente Giuseppe Santalucia, a margine della riunione del direttivo – ma si tratta di rendere palese alla cittadinanza, e il giorno dell’inaugurazione dell’anno giudiziario è importantissimo, le ragioni per cui riteniamo che questo ddl non vada nel segno di un miglioramento della giustizia e un rafforzamento delle garanzie di autonomia e indipendenza. Abbiamo il dovere di dirlo. Siamo assolutamente fedeli alla Repubblica ed è per questo che facciamo ciò che ci accingiamo a fare, per fedeltà massima alla Repubblica”.

Alla data dello sciopero, si sarà già insediato il nuovo comitato direttivo centrale, i cui rappresentanti saranno scelti con le elezioni che si svolgeranno tra il 26 e il 28 gennaio prossimi: lo statuto dell’Anm prevede infatti che il nuovo ‘parlamentino’ si insedi entro due settimane dal voto, per cui, ciò dovrebbe avvenire nella prima meta’ di febbraio. Con la delibera di oggi, si è stabilito infine di “rimettere al prossimo Comitato direttivo centrale le ulteriori iniziative di protesta e sensibilizzazione”, sempre in esecuzione di quanto deliberato dell’assemblea straordinaria del 15 dicembre scorso.