di Redazione
In una conferenza stampa tenutasi oggi, i consiglieri regionali dei gruppi La Puglia Domani e Fratelli d’Italia hanno denunciato pubblicamente la gestione del Consorzio di Bonifica Centro Sud Puglia. Secondo i rappresentanti politici, a dieci mesi dall’istituzione dell’ente unico, i problemi gestionali, anziché migliorare, sono peggiorati, aggravando la situazione rispetto ai quattro consorzi precedentemente commissariati nell’area salentina e barese.
Uno dei principali nodi critici evidenziati riguarda la gestione del personale. Attualmente, il Consorzio può contare su 110 dipendenti a tempo indeterminato e 150 stagionali, ma ne servirebbero almeno 278 in pianta stabile per garantire l’operatività. A peggiorare la situazione, i concorsi pubblici sono stati espletati e le graduatorie pubblicate solo per la provincia di Lecce, portando all’assunzione di appena cinque persone mentre numerosi vincitori restano in attesa. Questo ha determinato una paralisi dell’attività del Consorzio, lasciando i canali di bonifica ostruiti, il territorio agricolo trascurato e i servizi di manutenzione mal eseguiti o addirittura sospesi.
Mentre i servizi languono, le cartelle per il pagamento del tributo 630 continuano a essere inviate agli agricoltori, alimentando un malcontento diffuso e un’ondata di proteste. Numerosi contenziosi, spesso vinti dai ricorrenti, aumentano ulteriormente i costi legali dell’ente, con il Consorzio che appare sempre più come una “risorsa” per gli avvocati, intraprendendo appelli in cause spesso perse già in primo grado. Un esempio portato dai consiglieri riguarda il caso di 30 dipendenti dell’ex Consorzio Terre d’Apulia, che si sono visti riconoscere in primo grado il diritto a ricevere arretrati contrattuali, calcolati dal Consorzio con percentuali più basse di quelle previste dalla normativa regionale.
La conferenza ha inoltre portato alla luce la questione degli incarichi legali affidati senza evidenza pubblica, come quello di 52mila euro, spese e benefit inclusi, conferito a un’avvocata campana con presunti legami di vicinanza con il capo dipartimento dell’Agricoltura regionale. Secondo i consiglieri, questi incarichi contribuiscono a un utilizzo improprio dei fondi pubblici, aggravando la situazione economica dell’ente.
I consiglieri di La Puglia Domani e Fratelli d’Italia hanno criticato l’incapacità dell’ente di attuare quanto stabilito dal bilancio regionale del 2024, in particolare l’articolo 97, comma 1, che prevede il trasferimento gratuito del compendio immobiliare dell’ex Consorzio di Bonifica di Ugento all’ASL di Lecce, per potenziare l’assistenza territoriale. A undici mesi dall’approvazione della legge, l’incarico necessario per attuare questo trasferimento non è ancora stato affidato.
Altro tema caldo sono i 160 milioni di debiti che gravano sul Consorzio, per i quali l’assessore all’Agricoltura e il commissario straordinario Ferraro hanno annunciato un progetto di risanamento decennale, che richiederà una modifica della legge regionale di istituzione dell’ente. Tuttavia, i consiglieri aspettano ancora di vedere i dettagli di questo piano.
I consiglieri dei due gruppi regionali attribuiscono l’attuale situazione a una gestione ventennale del centrosinistra, accusato di continuare a stanziare milioni di euro per coprire le spese di funzionamento del Consorzio senza affrontare un vero risanamento. Questa “mala gestio,” sostengono, pesa gravemente sui cittadini pugliesi, che continuano a pagare un tributo senza vedere miglioramenti nei servizi.
Alla conferenza stampa hanno partecipato i consiglieri regionali (foto) Tommaso Scatigna, Renato Perrini, Paolo Pagliaro, Luigi Caroli, Tonia Spina e Antonio Scalera, uniti nella richiesta di un intervento regionale che assicuri trasparenza, efficienza e risanamento per il futuro del Consorzio di Bonifica Centro Sud Puglia.
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