On. Dario Iaia: “Auspichiamo un dialogo per una riforma condivisa”
La cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2025 nelle Corti d’Appello di Bari e Lecce è stata segnata da forti proteste dei magistrati, che si sono opposti alla riforma costituzionale della giustizia sulla separazione delle carriere, approvata in prima lettura alla Camera.
A Bari , i magistrati hanno lasciato l’aula durante l’intervento del vice ministro Francesco Paolo Sisto , alzando al cielo copie della Costituzione e indossando coccarde tricolori sulle toghe come simbolo di fedeltà alle leggi della Repubblica. Una scena analoga si è verificata a Lecce , dove una folta schiera di magistrati ha abbandonato l’aula magna della Corte d’Appello al momento del discorso di Nicola Selvaggi , vice capo dell’ufficio legislativo, per poi rientrare solo al termine dell’intervento .
A Lecce , l’evento è stato particolarmente partecipato, registrando la maggiore affluenza degli ultimi quindici anni. Il presidente della Corte d’Appello, Roberto Carrelli Palombi , ha criticato duramente la riforma: “L’obiettivo non è dividere le carriere, ma dividere la magistratura, a svantaggio della cittadinanza. Cambiare l’attuale sistema di autogoverno significherebbe tornare a un’altra forma di giustizia, amministrata da giudici burocrati e di cultura impiegatizia.”
A queste considerazioni si sono aggiunte quelle del presidente distrettuale dell’ANM, Vincenzo Scardia , che ha definito la riforma un attacco all’unità della magistratura e all’efficienza della giustizia, mentre il procuratore generale facente funzioni, Giovanni Gagliotta , ha evidenziato i problemi strutturali della giustizia nei distretti di Lecce, Brindisi e Taranto.
Il deputato di Fratelli d’Italia, Dario Iaia presente alla cerimonia di Lecce ha commentato così le proteste dei magistrati: «Non credo che questa forma di protesta, voluta dall’Associazione Nazionale Magistrati, peraltro non nuova, sia il giusto viatico per addivenire ad una riforma condivisa della giustizia.»
L’onorevole ha ribadito l’impegno del partito verso una giustizia più equa e trasparente: «Nel nostro programma elettorale, noi ci siamo impegnati con i cittadini sia in ordine alla separazione delle carriere che alla riforma del CSM e questo stiamo facendo. Auspichiamo una ripresa del dialogo con gli organismi di rappresentanza della magistratura in modo che si possa arrivare ad una riforma quanto più unitaria possibile che, ricordo, sarà comunque sottoposta, a norma dell’articolo 138 della Costituzione, a referendum confermativo.»
La giornata ha messo in luce la profonda divisione tra il Governo e la magistratura, segnalando quanto la riforma della giustizia sia destinata a rimanere un tema acceso di dibattito politico e istituzionale nei prossimi mesi.
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