“La parrocchia c’è, d’inverno, d’estate, la comunità parrocchiale è aperta su ogni aspetto ed età, ed è un vero punto di riferimento forte di umanità e spiritualità”, così si è conclusa l’intervista a Don Rino Caporusso, parroco della Chiesa “San Paolo Apostolo” di Barletta.
La chiesa di San Paolo, una chiesa della periferia di Barletta, che diventa vero simbolo di una comunità che vive e ha bisogno della sua parrocchia, punto di riferimento del quartiere anche l’estate, grazie alle tante esperienze, per i più grandi e i più piccoli, che vengono organizzate.
Un movimento pomeridiano, quello dell’oratorio estivo, che mette in moto nei vari spazi parrocchiali circa 400 persone tra giovanissimi ed educatori, che tra varie attività educative, balli, sport e quant’altro, si trasformano ogni pomeriggio in “Cavalieri Erranti” (tema dell’oratorio estivo di quest’anno), proprio ispirandosi a quei cavalieri che si mettono in viaggio per raggiungere i propri obiettivi e sogni, simbolo che l’oratorio non è solo svago, ma anche insegnamento per la vita di ciascuno dei ragazzi e delle famiglie che giornalmente affidano per qualche ora pomeridiana i ragazzi alla parrocchia.
“La presenza della Parrocchia come educazione e formazione della persona sotto ogni età e ogni aspetto” ha riferito don Rino spiegando che l’obiettivo estivo di quest’anno non è regalare momenti di insegnamenti e spensieratezza solo ai giovani, che hanno bisogno di integrarsi, di riscoprire la fraternità e lo spirito dello stare insieme, ma anche alle loro famiglie e alle persone vedove o sole che vivono l’oratorio grazie all’esperienza della cucina, della musica, della lettura, del ballo e poi possono vivere in spiritualità l’esperienza dei pellegrinaggi in Italia, oppure anche all’Estero (Terrasanta e Giordania), “diamo a tutti i parrocchiani, la possibilità di poter partecipare a qualche esperienza comunitaria, fornendo varie disponibilità anche in base alle disponibilità economiche di ciascuno”. Oratorio e attività esterne (biciclettata, uscita all’acquapark) come simbolo di svago e divertimento, ma anche momenti di spiritualità e interiorità, ecco perché l’esperienza del camposcuola o dei pellegrinaggi.
Una Chiesa che continua ad essere vero fulcro nella vita di molti… un’ influenza importante, in quanto punto di aggregazione per tutti e per tutto l’anno. “Una cosa importante è pensare che la parrocchia c’è, i sacerdoti ci sono, gli educatori anche, da questo già si può partire per capire cosa una persona cerca dalla parrocchia, stare insieme, compagnia, spiritualità, qualsiasi cosa che desidera il mio cuore, ci sono…” ha detto Don Rino che ha voluto proprio sottolineare che una comunità può essere viva solo se ci si rende realmente presenti tra le persone e “donare” un qualcosa a tutti, proprio perché la parrocchia, una comunità è fatta di diverse realtà e persone, dai più piccoli, ai più grandi, ai più bisognosi di aiuto, ai più soli, ma l’essere presenti aiuta molto e tante disponibilità di iniziative ed attività estive sono degli aspetti che “educano all’umanità e alla fede e questi sono aspetti che abbracciano bambini, giovani e adulti.”
Savio Rociola
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