La notte di San Lorenzo in tre pillole

Chi era San Lorenzo? Cosa sono le stelle cadenti? E le «lacrime di San Lorenzo»? La storia e la scienza dietro la notte dei desideri

di Alessia Lorenzi

«Forse perché tu hai gli occhi come i sogni, grandi / invece io ho gli occhi come i sogni, lucidi», cantano Alfa e Annalisa in « San Lorenzo ». Ed è proprio di sogni, o meglio, di desideri, che voglio parlare.

La notte di San Lorenzo, che ricorre ogni anno il 10 agosto, è famosa per la pioggia di stelle cadenti che speriamo di vedere per esprimere desideri e proiettare i nostri sogni verso il futuro. È un momento magico perché unisce sotto lo stesso cielo bambini con gli occhi sgranati, giovani nelle loro spensierate serate estive, gli inguaribili romantici e anche chi non si sente mai troppo “anziano” per alzare il naso all’insù. Chi sogna speranze, chi ricorda emozioni.

Le stelle cadenti viste con un occhio più… storico

In Italia la notte di San Lorenzo ha un significato particolare per via del legame con il martire San Lorenzo. È un evento sentito e vissuto in modo speciale in molte città e paesi che lo celebrano combinando tradizioni religiose, culturali e popolari.

Ma chi era San Lorenzo? San Lorenzo era un arcidiacono della Chiesa cristiana, nato probabilmente in Spagna intorno al 225 d.C. e martirizzato a Roma il 10 agosto 258 d.C. sotto l’impero di Valeriano. L’imperatore emanò in quell’anno un editto per giustiziare tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi. San Lorenzo e Papa Sisto II vennero così catturati. Il pontefice fu ucciso il 6 agosto. Valeriano decise in un primo momento di risparmiare la vita dell’arcidiacono a patto che consegnasse «i tesori della Chiesa». In risposta, San Lorenzo mostrò un gruppo di emarginati, malati e indigenti, dicendo: «Sono questi i tesori della Chiesa». Venne arso vivo su una graticola il 10 agosto. Gli studiosi oggi sostengono che si tratti di una leggenda e che in realtà venne decapitato. Ma l’iconografia ha scelto la versione di Sant’Ambrogio ed è da qui che nasce la notte di San Lorenzo.

Le meteore visibili in questo periodo dell’anno sono infatti chiamate «lacrime di San Lorenzo», in memoria del dolore del martire e in ricordo dei carboni ardenti su cui venne ucciso. In molte tradizioni popolari italiane, si crede che esprimere un desiderio mentre si osserva una stella cadente nella notte di San Lorenzo possa far sì che questo si avveri.

Questo fenomeno ha ispirato racconti e leggende in moltissime altre culture: dai presagi di sventura per quella cinese alla deposizione dei nuovi monarchi di Sparta, passando per la fuga dei demoni di Persia e per gli auguri di fertilità nell’antica Roma, dove l’intero mese di agosto era dedicato all’imperatore Augusto.

Le stelle cadenti viste con un occhio più… scientifico

Ma perché vediamo questo sciame di stelle, ogni anno, nello stesso periodo? La notte del 10 agosto è associata a un fenomeno astronomico noto come lo «sciame meteorico delle Perseidi», che si verifica ogni anno tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. Prendono il nome dalla costellazione di Perseo perché il punto nel cielo da cui sembrano irradiare le meteore si trova proprio in corrispondenza di questa costellazione.

Le Perseidi sono piccoli frammenti di polvere e detriti lasciati dalla cometa Swift-Tuttle, che ogni 133.28 anni passa “vicino” al Sole. Al contatto col calore della stella, il suo nucleo di roccia ricoperto di ghiaccio si riscalda rilasciando gas altamente ionizzato (che crea così la tipica «coda luminosa») e particelle che rimangono in orbita sotto forma di filamenti. Quando questi frammenti entrano nell’atmosfera terrestre, viaggiano a velocità elevatissime, fino a 59 km/s (circa 212.000 km/h), e l’attrito con l’atmosfera li riscalda a tal punto da farli bruciare, creando le famose stelle cadenti. L’ultimo avvistamento di questa cometa risale al 1992, quindi saranno i nostri pro-pronipoti a poterla vedere la prossima volta.

L’attività delle Perseidi dura più di un mese, dal 17 luglio al 24 agosto, ma il momento di massima attività si verifica intorno al 10-13 agosto, con un picco che solitamente cade il 12 agosto. In quella data, è possibile vedere fino a cento meteore all’ora, se ci si trova in condizioni ideali, vale a dire lontano dalle luci artificiali e con un cielo sereno. Che vi troviate in cima a una montagna, in campagna o su una spiaggia lontana dalla vita notturna, potrete divertirvi a contare quante più stelle cadenti riuscirete a vedere a occhio nudo, possibilmente dopo la mezzanotte fino all’alba, quando la costellazione di Perseo è più alta in cielo.

Le stelle cadenti, viste con un occhio più… bergamasco

Per chi si trova in provincia, ci sono diversi luoghi perfetti per osservare le stelle cadenti: gli Spiazzi di Gromo in Valle Seriana, il monte Alto a Costa Volpino, Monte di Nese, il Monte Pora, il Canto Alto, Cà San Marco, i Piani dell’Avaro. Insomma, i posti non mancano! Per chi, invece, si trova al mare, recarsi scalzi in spiaggia con gli stessi occhi curiosi che avevate da bambini vi assicurerà un buon punto di osservazione.

L’osservatorio astronomico «La Torre del Sole» di Brembate di Sopra propone per queste sere un programma speciale: l’evento «A caccia di stelle cadenti» si terrà nel campo sportivo adiacente al Parco Astronomico e i partecipanti verranno guidati alla scoperta del cielo di agosto grazie a telescopi portatili, con cui osserveranno e riconosceranno le stelle, le costellazioni estive e le stelle cadenti.

Preparate i desideri! Che sia per voi un’occasione per stare con chi amate o una serata di festa, cercate un momento per fermarvi col naso all’insù ed esprimere almeno un desiderio, come quando eravate piccoli. Chi lo sa che, magari, un frammento di Swift-Tuttle non li esaudisca!

 

 

fonte: L’ECO DI BERGAMO

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