L’incidente sulla A20 costato la vita sabato pomeriggio a Salvatore Caleca ed alla moglie Michela Bucci. Al momento non si esclude alcuna ipotesi: malore, colpo di sonno, guasto meccanico
di Giuseppe Romeo
Un fiume interminabile di testimonianze di dolore e cordoglio, incredulità e sgomento, in una comunità dei Nebrodi avvolta da due giorni in un velo di disperazione e tormento. Un weekend d’agosto, quello della notte delle stelle cadenti, che avrebbe dovuto essere di festa e spensieratezza segnato però dall’ennesima tragedia sulla A20 Messina-Palermo, costata la vita sabato pomeriggio a Salvatore Caleca ed alla moglie Michela Bucci.
Una giovane e felice famiglia i cui sogni sono stati spezzati in un attimo maledetto, nell’impatto contro le barriere all’altezza di Brolo, a poche decine di chilometri da casa dove avrebbero trascorso le attese vacanze con parenti ed amici. I pensieri di tutti sono per le due bimbe, la più grande di cinque anni la piccolina appena uno, protette dai seggiolini e miracolosamente illese. Vicino a loro, tenute in osservazione fino a ieri all’ospedale di Patti, ci sono gli zii, la sorella ed il cognato di Salvatore Caleca, che sabato pomeriggio hanno atteso invano il loro arrivo, insieme alla nonna paterna. Familiari che avranno l’immane compito di proteggere e prendere per mano le piccole, accompagnandole fuori da un incubo che le ha purtroppo private per sempre dell’amore di mamma e papà.
Nel centro tirrenico tutti si sono stretti attorno alla famiglia, cercando in qualunque modo di far sentire vicinanza in un momento in cui evidentemente non esiste nulla che possa alleviare uno strazio così tremendo. «Con il cuore colmo di tristezza e con assoluta impossibilità di trovare parole giuste che possano esprimere il nostro più profondo dolore e dispiacere, ci stringiamo attorno all’immane dolore della famiglia», aveva scritto nell’immediatezza l’amministrazione comunale torrenovese, che ha annullato per due giorni le manifestazioni estive preannunciando il lutto cittadino per i funerali.
Anche ieri il sindaco Salvatore Castrovinci è rimasto in contatto con i familiari, ribadendo la più totale disponibilità personale, dell’amministrazione e della comunità. Salvatore Caleca avrebbe compiuto 43 anni il prossimo 22 agosto e da qualche tempo ormai viveva a Roma dove lavorava in un’azienda di impiantistica elettrica ed idraulica. Michela Bucci, 40anni, era invece un’insegnante originaria di Cagnano Varano in provincia di Foggia, da dove oggi dovrebbero arrivare i genitori. Anche lì la comunità è rimasta tramortita come testimoniato dal primo cittadino Michele Di Pumpo. Tra oggi e domani la Procura della Repubblica di Patti formalizzerà l’incarico al medico legale per l’autopsia sul corpo dell’uomo che era alla guida della propria Nissan Qashqai, custodito presso la camera mortuaria del “Papardo” di Messina.
Dall’esame autoptico, oltreché dai rilievi eseguiti dalla Polstrada di Barcellona Pozzo di Gotto, si attendono riscontri utili a chiarire la dinamica dell’incidente autonomo per cui, come già riferito, non si esclude alcuna ipotesi, dal malore al colpo di sonno sino al guasto meccanico. Sulla donna, ospitata all’obitorio del Policlinico, sarà eseguita l’ispezione cadaverica esterna, subito dopo le salme saranno restituite ai familiari per la celebrazione delle esequie.
fonte: GAZZETTA DEL SUD
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