“Tanta superficialità, non ho parole”, questo il commento della Premier Meloni, mentre era a Londra appena ha saputo della bocciatura alla Camera dei deputati del Def, il documento che contiene le previsioni sulla crescita dell’economia e indica cosa il governo intende fare su spesa e debito pubblico.
L’ira di Giorgia Meloni è derivata dal fatto che la risoluzione di maggioranza sullo scostamento di bilancio, i 3,4 miliardi per il 2023 a copertura del taglio del cuneo nel decreto da varare nel Cdm del primo maggio, è stata respinta. C’è sempre una prima volta, e per il governo Meloni è stata proprio ieri, andando sotto in Parlamento, dato che sono mancati 6 voti alla Camera. Nella giornata di ieri gli assenti totali erano 45, in proporzione, sono stati soprattutto nelle file di Forza Italia e Lega, di cui solo una ventina quelli giustificati, gli altri mancanti all’appello, chi tra impegni improrogabili, distrazioni varie, impegni fisiologici, “problemi tecnici”, impedimenti oggettivi e chi in aula non si vede mai (Antonio Angelucci, nelle file azzurre, le cui assenze sono ripetute), hanno fatto andare sotto alla Camera la maggioranza.
In molti hanno affermato con certezza che non c’è un “problema politico”, ma le tensioni post voto non sono mancate, tra gli applausi dell’opposizione, i deputati di FdI hanno subito puntato il dito contro i colleghi di Forza Italia e Lega.
Tra giustificati e vacanzieri il problema che si è presentato nella giornata di ieri è stato serio e tutto il governo spera, per evitare altre figure, che oggi durante il nuovo voto si possa risolvere. È perfino intervenuto il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, che ha detto «Confido nella giornata di oggi», ma questa giornata non è iniziata nel migliore dei modi, la prima sospensione è già avvenuta, Angelo Bonelli è stato colto da un malore in Aula, poco dopo essere intervenuto in dichiarazione di voto sul Def.
L’autogoal ieri è stato fatto, ma oggi alle ore 11:43, sono arrivate le risposte da Piazza di Monte Citorio 1. La Camera ha approvato il Def. Con 221 voti a favore e 116 contrari è stata approvata la risoluzione sulla Relazione presentata dalla maggioranza e accolta dal governo.
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