Il Cremlino: “2.300 ucraini caduti nell’offensiva, il collasso del loro regime è questione di tempo”. La Difesa russa afferma di aver distrutto un corazzato di fabbricazione italiana. Stato di emergenza nella regione di Belgorod
AGI – Prosegue l’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk, che ha portato le forze di Kiev a impadronirsi di decine di insediamenti. Gli attacchi sono stati respinti assicura il Cremlino, mentre in un altro Oblast di confine, Belgorod, viene dichiarato lo stato d’emergenza in virtù della “situazione estremamente difficile e tesa” causata dai bombardamenti “quotidiani” del nemico.
Le forze ucraine “stanno facendo ulteriori progressi” nel Kursk, “nell’ordine di uno-due chilometri di avanzamento in zone diverse da questa mattina”, ha riferito stamame su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aggiungendo che “oltre 100 soldati russi sono stati fatti prigionieri”. “Questo accelererà il ritorno a casa dei nostri ragazzi”, ha aggiunto Zelensky. Durante l’operazione, l’Ucraina ha rinvendicato l’abbattimento di un cacciabombardiere russo Su-34. Secondo la Lituania, Mosca sta trasferendo uomini e mezzi dall’exclave di Kaliningrad alla regione attaccata.
Nel Donbass, intanto, prosegue la battaglia per Avdiivka, cittadina a Nord di Donetsk, dove le forze armate russe hanno affermato di aver distrutto postazioni di artiglieria ucraine. “Il regime di Zelensky non ha raggiunto l’obiettivo principale dell’attacco alla regione di Kursk: distrarre l’esercito russo dal Donbass”, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aggiungendo che l’incursione delle forze di Kiev oltre confine è avvenuta “con la complicità della Nato”. Il regime degli usurpatori di Kiev, marcio dall’interno, si regge sul sostegno economico dell’Occidente, ma il suo collasso è questione di tempo”, ha proseguito.
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