Il 38% dei diabetici ha insufficienza renale, il 22% ha retinopatia e il 3% ha problemi agli arti inferiori e piedi.
ROMA – Il diabete in Italia viene stimato intorno al 6%, circa 3,6 milioni di persone affette, con prevalenza di diabete tipo 2 nella popolazione adulta pari al 7,6%. L’impatto della malattia dal punto di vista clinico sul Servizio sanitario nazionale s u quelli regionali è molto importante: 7-8 anni è la riduzione di aspettativa di vita nella persona con diabete non in controllo glicemico, il 60% della mortalità per malattie CV è associata al diabete, il 38% dei diabetici ha insufficienza renale, il 22% ha retinopatia e il 3% ha problemi agli arti inferiori e piedi. Anche dal punto di vista sociale ed economico, i problemi non mancano: il 32% dei soggetti è in età lavorativa (20-64 anni) con prevalenza del 10% fra le persone di 50-69 anni, l’8% del budget SSN è assorbito dal diabete con oltre 9,25 miliardi di euro (solo costi diretti a cui ne vanno aggiunti 11 di spese indirette), la spesa, indica circa 2.800 euro per paziente (il doppio che per i non diabetici).
In più le Regioni italiane rispondono ai bisogni assistenziali in maniera diversa sull’utilizzo dell’innovazione (farmaci e devices) che al contrario potrebbe cambiare la vita dei pazienti. Con lo scopo di mettere a confronto istituzioni, clinici, caregiver, farmacisti e pazienti a livello regionale sul tema diabete, Motore Sanità e Diabete Italia hanno organizzato il webinar ‘La pandemia diabete in Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Sardegna: modelli organizzativi e criticità gestionali’.
“Il diabete è un delle patologie croniche più frequenti e presenti nella popolazione, ed è ben dimostrato come la sua gestione come malattia come quella delle complicazioni sia una materia sempre più multidisciplinare e multispecialistica per via dei numerosi sistemi e apparati del corpo che possono essere interessati. La gestione delle complicanze assorbe la gran parte dei costi di cura del diabete, una malattia che vede 1/3 di coloro che ne sono affetti ancora in età lavorativa, ed anche per questo che è necessaria una rete clinico assistenziale solida e che segua in modo dinamico l’evolversi delle opportunità sia in termini di modelli organizzativi che in termini farmacologici o strumentali. Ritengo pertanto molto importante questo webinar quadri regionale che vedrà ampia discussione e confronto tra diversi sistemi come essere sia un punto di incontro tra istituzioni e decisori con chi è professionalmente coinvolto sul campo. La Regione Piemonte ha avviato un percorso negli ultimi anni che ha consolidato già dal 2016 una DGR molto articolata con l’avvio della Rete territoriale Endocrino-Diabetologica del Piemonte e definizione della composizione della commissione Endocrino-Diabetologica Regionale, il covid-19 ha determinato ulteriori mutamenti spostando l’attenzione alla necessità di un maggiore rafforzamento della componente territoriale del cosiddetto sistema integrato ospedale territorio, che necessità di essere implementato e attuato con maggiore decisione anche partendo da definire con esattezza un piano di assistenza territoriale aggiornato che ancora non è stato approvato dal Ministero”, ha dichiarato Alessandro Stecco, presidente IV commissione Sanità, Regione Piemonte.
“In questo momento storico di grande attenzione sul sistema sanitario e con l’opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alle porte, si rende indispensabile un’analisi completa dello stato dell’assistenza diabetologica in Italia. Questa esigenza trova anche riscontro nel tema della Giornata mondiale del Diabete per il triennio 2021-23 proposto dall’International diabetes federation. Diabete Italia promuove quindi un ciclo di approfondimento delle singole regioni per mettere in luce le buone pratiche già realmente implementate nelle varie realtà, con lo scopo di condividerle e di fare sintesi rispetto a quella che verrà definita come ‘regione ideale’ in cui vivere col diabete, prendendo ciò che di meglio hanno da offrirci i vari modelli organizzativi e senza alcun intento di stilare una classifica finale. La regione ideale non sarà quindi direttamente identificabile con una delle 21 realtà presenti nel nostro paese ma da queste prenderà il meglio con la consapevolezza che non si tratterà di ipotesi o di sogni irrealizzabili ma di iniziative concrete già operanti nel nostro paese anche se non diffusamente. L’auspicio sarà quindi quello di creare occasioni di condivisione e revisione delle organizzazioni e promuovere l’apertura o il rafforzamento dei tavoli regionali per l’implementazione del Piano Nazionale Diabete”, ha detto Stefano Nervo, presidente Diabete Italia.
fonte: Agenzia Dire
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