Il Vangelo si annuncia abbracciando la Croce

foto Vatican Media

Il Papa celebra la messa crismale nella basilica vaticana

Non c’è annuncio del Vangelo senza persecuzione, senza la croce: è questa la lezione condivisa da Papa Francesco con i presbiteri che insieme con lui hanno concelebrato la messa crismale del Giovedì santo nella basilica vaticana. «L’annuncio del Vangelo» è «sempre legato all’abbraccio di una Croce concreta», ha ribadito nell’omelia pronunciata nella mattina del 1° aprile, perché — ha spiegato commentando la pagina evangelica di Luca (4, 16-30) proposta dalla liturgia — «la luce mite della Parola genera chiarezza nei cuori ben disposti e confusione e rifiuto in quelli che non lo sono».

Da questa premessa il vescovo di Roma fa scaturire una duplice riflessione da cui poter «trarre profitto per la nostra vita sacerdotale», specie nei momenti «dell’incomprensione, del rifiuto». La prima è «che la Croce è presente nella vita del Signore» sin dall’inizio, «non è un fatto a posteriori, prodotto da una congiuntura. Tutti i crocifissori della storia» la «fanno apparire come un danno collaterale, ma non è così»: essa «non dipende dalle circostanze».

La seconda è che sebbene la Croce sia «parte integrante della condizione umana» limitata, è però altrettanto vero che c’è qualcosa di non «inerente alla nostra fragilità»: ovvero «il morso del serpente» che «vedendo il crocifisso inerme, tenta di avvelenare e screditare la sua opera».

L’omelia del Papa

 

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