Il sindaco di Premariacco: «Il cadavere recuperato nelle acque del Natisone è di Cristian Molnar». I vigili del fuoco: «Era in una grotta sommersa»

I vigili del fuoco durante le operazioni di recupero in una forra del Natisone e, in alto a destra, Cristian Molnar

La tragedia dei tre ragazzi travolti dalla corrente, dopo quasi un mese ripescata l’ultima vittima. All’obitorio di Udine il riconoscimento del fratello Petru Radu

di Alessio Ribaudo

Suonano a morte le campane di Premariacco, nell’Udinese. «Purtroppo è stato ritrovato il cadavere ritrovato sul Natisone di Cristian Molnar»,  annuncia il sindaco Michele De Sabata. Era l’ultimo disperso della tragedia in cui, lo scorso 31 maggio, morirono anche le due amiche ventenni rumene Bianca Doros e Patrizia Cosmos. Entrambe furono ritrovate nel fiume il 2 giugno. «Bravi e grazie di cuore ai pompieri e i fluviali che lo hanno recuperato – continua  De Sabata – mettendo a repentaglio la loro vita perché era davvero difficile individuarlo». Un ritrovamento figlio anche dell’intuizione degli uomini sul campo: «Oggi il reparto fluviale dei Vigili del Fuoco non doveva essere sul teatro delle ricerche perché erano previsti solo i cani molecolari ma hanno chiesto di poter continuare le ricerche in alcuni posti, dove peraltro erano già passati, in quanto oggi l’acqua più bassa e lo hanno trovato». Il tratto del greto in cui è avvenuta la scoperta non è distante dal Ponte Romano di Premariacco.

Il recupero

I sommozzatori dei Vigili del fuoco lo hanno scorto all’interno di una grotta sommersa del Natisone. «L’abbiamo trovato poco più a valle del punto dove i tre ragazzi sono stati trascinati», spiega Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza del Corpo nazionale dei Vvff. Poi il corpo straziato è stato trasportato all’obitorio di Udine dove è stato riconosciuto dal fratello Petru Radu.

Le ricerche

Di Cristian Molnar non si avevano notizie da 24 giorni. L’ultima sua immagine è quella in cui viene trascinato velocemente dalle acque vorticose e in piena del Natisone. In queste tre settimane sulle sue tracce si sono messe nutrite squadre dei Vigili del fuoco e della protezione civile regionale con l’aiuto anche di elicotteri, droni, mezzi fluviali e cani molecolari per setacciare anche le sponde. Spesso hanno dovuto fare i conti con il meteo avverso e il livello alto del Natisone ma, oggi, il calo del livello dell’acqua ha facilitato il ritrovamento.

La famiglia

L’avvocato Gaetano Laghi, a nome della famiglia Molnar, spiega: «Questo è il momento del dolore ma ora finalmente potranno avere un corpo su cui piangere; ringraziano le autorità italiane che in questi giorni in maniera indefessa non hanno mai smesso di cercare Cristian e che, dopo tante fatiche, sono riusciti in questa difficilissima impresa».

Lutto cittadino

In tutti questi lunghi giorni la comunità di Premariacco ha vissuto la tragedia in trepida attesa, sostenendo come potevano i soccorritori. «Per lunedì decreterò il lutto cittadino – spiega il sindaco Michele De Sabata – e chiudiamo una delle pagine più tristi della nostra piccola comunità. Il nostro compito era quello di restituire un corpo ai familiari e oggi l’operazione è stata portata a termine». Per ricordare l’abbraccio di Bianca, Cristian e Patrizia prima di andare incontro alla morte potrebbe sorgere una statua in paese: «Io quell’abbraccio lo voglio cristallizzare, ho terminato un colloquio con la comunità romena del nostro comune che mi sostiene in questo progetto per ricordare a chiunque passi da qui il senso di quell’abbraccio, un segnale straordinario che porta via il cuore, l’ultimo regalo che ci fanno prima di sparire tra i flutti».

 

fonte: CORRIERE DELLA SERA

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