Messaggio di Francesco per la III Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani che si celebrerà il prossimo 23 luglio: “Non priviamoci della loro compagnia e non priviamoli della nostra, non facciamoli sentire scartati”
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Che sia un abbraccio, che siano quattro chiacchiere insieme, che sia una semplice visita, l’importante è “fare qualcosa” per “onorare” i nonni e gli anziani e non farli sentire soli, abbandonati, insomma, “scartati”. Papa Francesco ancora una volta nel Messaggio per la III Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, da lui stesso istituita nel 2021 e che si celebrerà il prossimo 23 luglio, torna a ribadire l’importanza di allacciare o riallacciare i legami con coloro che sono memoria e radici della società e della vita personale di ognuno: i “vecchi”, come spesso li ha definiti senza alcun tono di spregio, ma, anzi, con la consapevolezza che non è certo una parola a scalfirne il valore.
Sì, sono gli anziani a trasmetterci l’appartenenza al Popolo santo di Dio. La Chiesa, così come la società, ha bisogno di loro. Essi consegnano al presente un passato necessario per costruire il futuro. Onoriamoli, non priviamoci della loro compagnia e non priviamoli della nostra, non permettiamo che siano scartati!
L’invito ai giovani che andranno a Lisbona
“Non lasciamoli soli, la loro presenza nelle famiglie e nelle comunità è preziosa, ci dona la consapevolezza di condividere la medesima eredità e di far parte di un popolo in cui si custodiscono le radici”, insiste il Papa, reiterando un invito da anni rivolto ai più giovani negli incontri a loro dedicati. E pure nel Messaggio – pubblicato oggi, ma firmato il 31 maggio scorso, festa della visitazione della Beata Vergine Maria – il Pontefice si rivolge ai ragazzi, in particolare quelli che andranno a Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù
A voi giovani, che vi state preparando a partire per Lisbona o che vivrete la Giornata Mondiale della Gioventù nei vostri luoghi, vorrei dire: prima di mettervi in viaggio andate a trovare i vostri nonni, fate una visita a un anziano solo! La sua preghiera vi proteggerà e porterete nel cuore la benedizione di quell’incontro.
Accompagnare i ragazzi con la preghiera
Anche agli anziani stessi il Pontefice avanza una richiesta: “Accompagnare con la preghiera i giovani che stanno per celebrare la Gmg. Quei ragazzi sono la risposta di Dio alle vostre richieste, il frutto di quel che avete seminato, il segno che Dio non abbandona il suo popolo, ma sempre lo ringiovanisce con la fantasia dello Spirito Santo”.
Incontro tra generazioni diverse
Francesco si sofferma poi sul tema della III Giornata Mondiale dei Nonni: “Di generazione in generazione la sua misericordia”, ovvero le parole di Maria nel Magnificat in risposta a quelle della sua anziana parente Elisabetta a cui fece visita. dalla giovane parente, esclama quella che oggi è la preghiera quotidiana di tutti i cattolici: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo”.
“La misericordia del Signore si estende di generazione in generazione”, rimarca Papa Francesco nel suo Messaggio. “Lo Spirito Santo benedice e accompagna ogni fecondo incontro tra generazioni diverse, tra nonni e nipoti, tra giovani e anziani. Dio, infatti, desidera che, come ha fatto Maria con Elisabetta, i giovani rallegrino i cuori degli anziani, e che attingano sapienza dai loro vissuti”. Ma, anzitutto, ripete “il Signore desidera che non lasciamo soli gli anziani, che non li releghiamo ai margini della vita, come purtroppo oggi troppo spesso accade”.
Non appiattire la vita
“Il Signore spera che i giovani, incontrandoli, accolgano la chiamata a custodire la memoria”, sottolinea il Pontefice.
L’amicizia di una persona anziana aiuta il giovane a non appiattire la vita sul presente e a ricordarsi che non tutto dipende dalle sue capacità. Per i più anziani, invece, la presenza di un giovane apre alla speranza che quanto hanno vissuto non vada perduto e che i loro sogni si realizzino.
L’agire di Dio
Insomma, l’uno ha bisogno dell’altro anche “per meglio accogliere lo stile dell’agire di Dio”, e cioè “che il tempo va abitato nella sua pienezza, perché le realtà più grandi e i sogni più belli non si realizzano in un attimo, ma attraverso una crescita e una maturazione”. “In cammino, in dialogo, in relazione”, dice il Papa.
Perciò chi si concentra solo sull’immediato, sui propri vantaggi da conseguire rapidamente e avidamente, sul “tutto e subito”, perde di vista l’agire di Dio
Guardare avanti
Il progetto di amore del Signore attraversa infatti passato, presente e futuro, “mette in collegamento” le generazioni e “va oltre noi stessi”. Tuttavia “ciascuno di noi è importante, e soprattutto è chiamato ad andare oltre” Per i più giovani si tratta di “andare al di là dell’immediato nel quale ci confina la realtà virtuale, la quale spesso distoglie dall’azione concreta”; per i più anziani si tratta di “non soffermarsi sulle forze che s’indeboliscono e di non rammaricarsi per le occasioni perse”.
Guardiamo avanti! Lasciamoci plasmare dalla grazia di Dio che, di generazione in generazione, ci libera dall’immobilismo nell’agire e dai rimpianti del passato!
Celebrare la Giornata
Il Papa invita quindi a “passare dall’immaginazione alla concretezza nel fare qualcosa per abbracciare i nonni e gli anziani”. Già la stessa Giornata del 23 luglio sarà un’occasione: “Vuol essere un piccolo segno delicato di speranza per loro e per la Chiesa intera”, scrive Francesco. L’invito, perciò, a diocesi, parrocchie, associazioni, comunità, è “a celebrarla, mettendo al centro la gioia traboccante di un rinnovato incontro tra giovani e anziani”.
Fonte: Vatican News
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