All’Angelus, Francesco lancia un appello per la liberazione delle religiose di Sant’Anna sequestrate a Port-au-Prince il 19 gennaio mentre viaggiavano in autobus: “Prego per la concordia sociale nel Paese”. Dal Pontefice una invocazione di pace per Ucraina, Palestina e Israele con un particolare pensiero ai tantissimi bambini “feriti e uccisi, privati di affetti, sogni e futuro. Sentiamo la responsabilità di costruire la pace per loro”
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
È un accorato appello quello che Papa Francesco lancia dalla finestra del Palazzo Apostolico, al termine dell’Angelus di oggi, 21 gennaio, per la liberazione delle sei suore della congregazione di Sant’Anna, rapite venerdì scorso, nella capitale di Haiti, Port-au-Prince. Le suore sono state prese in ostaggio da uomini armati che hanno bloccato un pullman sul quale viaggiavano insieme ad altri passeggeri. Tutti sono stati sequestrati, incluso l’autista. Il Papa esprime il suo “dolore” per la notizia.
Cessare le violenze ad Haiti
“Accoratamente” Francesco chiede quindi il loro rilascio e, al contempo, eleva preghiere per l’intera isola, devastata dalla violenza e dai rapimenti, dove si attende il dispiegamento di oltre mille agenti kenyoti nell’ambito di una missione internazionale di peacekeeping guidata da Nairobi. È stato infatti raggiunto un accordo per aiutare a combattere la criminalità.
Prego per la concordia sociale nel Paese e invito tutti a far cessare le violenze che provocano tante sofferenze quella cara popolazione
Pace in Ucraina, Israele e Palestina
Non manca, come ogni domenica, il pensiero del Vescovo di Roma per i territori feriti dalla guerra: Ucraina, dove proseguono bombardamenti e attacchi da parte di droni, soprattutto nella regione del Donetsk, e Israele e Palestina, dove nella Striscia di Gaza il numero dei morti dall’inizio del conflitto ha superato la soglia dei 25 mila.
Non stanchiamoci di invocare il Signore per la pace in Ucraina, in Israele, in Palestina e tante altre parti del mondo.
I bambini privati di affetti, sogni e futuro
In particolare il Papa richiama l’attenzione del mondo sui bambini, la fascia più debole e vulnerabile che soffre maggiormente per la mancanza di pace.
Penso ai piccoli, ai tantissimi bambini feriti e uccisi, a quelli privati di affetti, privati di sogni e di futuro. Sentiamo la responsabilità di pregare e costruire la pace per loro
Preghiere per l’Ecuador
Infine il Pontefice, nei saluti ai diversi gruppi presenti in Piazza San Pietro, ricordando anche la Settimana per l’Unità dei Cristiani in corso, assicura “la preghiera per la pace” per l’Ecuador, Paese scosso nei giorni scorsi dalle violenze delle bande criminali.
fonte: Vatican News
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