Un incontro di condivisione, dialogo, ascolto. Una sola domanda il fulcro del tutto e tanta gente pronta a portare una testimonianza o contributo.
Questa è stata la l’apertura del “cantiere del lavoro”, presso la Curia Arcivescovile di Trani, dove le associazioni di categoria, i rappresentanti sindacali e gli imprenditori presenti sul territorio diocesano (Trani, Barletta, Bisceglie), hanno messo sul tavolo sinodale, tante idee, esperienze e richieste, sotto l’attento sguardo dell’Arcivescovo. Un cantiere, che per essere concluso deve portare frutti e mostrare il duro lavoro che è stato svolto, un vero e proprio stimolo verso un qualcosa che si apre, per tenere tutti pronti a dare un contributo, aprire un processo di lavoro e giungere a proposte concrete.
Il mondo del lavoro, nelle varie sfaccettature, cosa può chiedere alla chiesa diocesana? Questa è stata la domanda, centro della mattinata, dove a gran voce le richieste sono state molteplici, ma tutte concordanti tra loro: si è chiesto un dialogo e quindi un ascolto da parte della Chiesa; un invito di aiuto da parte degli imprenditori a diventare dei veri creatori di sviluppo; una richiesta di sinergia tra lavoratore e datore; una Diocesi forte nel dare vicinanza e ascolto, poiché l’aspetto sociale deve essere fondamentale; un aiuto all’imprenditore a non sentirsi più solo, ma compreso; una chiesa prossima ai lavoratori e agli imprenditori e infine anche una richiesta di spazi teatrabili nella diocesi, per tutti i lavoratori dello spettacolo. In poche parole, una chiesa, fulcro per la vita, una chiesa che fornisce sostegno, accompagnamento, preghiera e sia convinta nel presentare il progetto della chiesa (la dottrina sociale) con una vicinanza continua.
Questo incontro di ascolto per il Vescovo e la chiesa (intesa non solo come luogo, ma principalmente come comunità), si è inserito nel Cammino Sinodale delle Chiese in Italia, un progetto volto al camminare insieme, cioè la Chiesa che vuole conoscere il suo popolo e camminare insieme, preoccupandosi dei vari temi delle loro vite, tra cui anche il lavoro, un tema molto caro.
Il Vescovo Leonardo, per concludere, non solo ha voluto esprimere gratitudine per le condivisioni fatte, ma ha anche continuato richiamando il senso dell’appuntamento: “La Chiesa, che segue la logica dell’incarnazione, Dio si fa vicino ad ogni persona”, per poi sottolineare il duro lavoro fatto in questi due anni all’interno del mondo della Chiesa ponendo poi una maggiore attenzione a quei mondi con il quale la chiesa condivide il cammino.
“La chiesa non risponde a come risolvere le problematiche del lavoro, ma non può sottrarsi alla vicinanza che si chiede, non può sottrarsi alla domanda di coloro che registrano un senso di solitudine nel lavoro e quindi nella vita. Il lavoro è vita! Lo scopriamo più che bene anche nel libro della Genesi. Le risposte dobbiamo trovarle insieme! Da soli non si fa nulla e il cammino sinodale deve aiutarci in questo, facendoci camminare insieme” ha detto l’arcivescovo in chiusura, prima di collegarsi all’immagine del cantiere di Betania vero simbolo di sinodalità, convivialità e ascolto.
Una Chiesa che non si chiude nelle sagrestie, ma che si mette in ascolto di tutti i mondi che i cristiani vivono, per poi mettersi in un vero e proprio cammino con loro.
Savio Rociola
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