I centristi lanciano la sfida per spostare l’asse del Pd

Pierpaolo Scavuzzo / AGF - Ernesto Maria Ruffini

di Paolo Molinari

AGI – L’asse Milano-Orvieto, da una parte. Brescia, dall’altra. Sui vertici di questo triangolo si gioca la partita del Partito Democratico e del centrosinistra di là da venire. A Milano i cattolici dentro e attorno al Partito Democratico si ritrovano per chiedere maggiore spazio nel partito, ma soprattutto per tenere a battesimo Ernesto Maria Ruffini, l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate al quale sembrano voler affidare i propri destini. Ruffini respinge l’idea del “super-uomo”, ma invita a “parlare di idee”.

Le sue partono dal ricordo di David Sassoli e di come il presidente del Parlamento Europeo scomparso tre anni fa riuscì a mettere insieme “la maggioranza Ursula, per due legislature”. A quel modello occorre puntare per costruire l’alternativa alla destra in Italia, è il ragionamento. Un riferimento preciso, quello alla maggioranza Ursula, che fa fischiare le orecchie ai Cinque Stelle. Perché, se per la partenza della prima Commissione guidata da Von der Leyen fu decisivo il voto M5s, in questa seconda legislatura i Cinque Stelle hanno votato convintamente contro.

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