Giorno del Ricordo: un’importante manifestazione a Sava per non dimenticare

Sala Amphopolis, un incontro di memoria e riflessione sulle foibe e l’esodo giuliano dalmata

di Redazione

SAVA (EN24) – Si è svolta nella serata di oggi, presso la Sala Amphopolis di Sava, un’importante manifestazione organizzata dal Circolo cittadino di Fratelli d’Italia Sava, in collaborazione con il Coordinamento Provinciale di Fratelli d’Italia Taranto. L’evento ha visto la presenza di figure istituzionali e accademiche di rilievo, tra cui l’On. Dario Iaia, l’Avv. Roberta Friolo, vice sindaco di Sava, e il professor Cosimo Rodia.

Dopo i saluti istituzionali portati dall’Avv. Friolo a nome dell’amministrazione comunale, i presenti hanno assistito alla proiezione di un toccante video storico, ricco di immagini e testimonianze, che ha offerto uno spaccato sulla tragedia delle foibe e sull’esodo forzato degli italiani giuliano-dalmati.

A seguire, l’On. Dario Iaia ha preso la parola, sottolineando l’importanza della memoria e del dovere civico di non dimenticare: «Nel Giorno del Ricordo dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata c’è ancora chi si oppone al riconoscimento di questa tragedia. Basti guardare l’atto di vandalismo di Basovizza di questi giorni. Noi abbiamo il dovere di ricordare e di tenere accesa la fiamma che ci è stata tramandata dai nostri avi e questo faremo sino a quando ne avremo la forza.»

Successivamente, il professor Cosimo Rodia ha offerto un’approfondita analisi storica, smontando le narrazioni negazioniste e ponendo l’accento sulla necessità di trasmettere la conoscenza storica nelle scuole: «Il Giorno del Ricordo è una commemorazione che deve passare in primis nelle scuole, dopo tanto silenzio e dopo tanta pubblicistica negazionista. Sono le fonti che sostanziano la storia: quelle scritte, orali, le testimonianze, le foto, le vittime, i resti umani… e le fonti sugli italiani istriani esuli sono inconfutabili nella loro tragicità.»

Il professor Rodia ha inoltre evidenziato come il negazionismo e il giustificazionismo siano frutto di una distorsione ideologica della storia: «Il docente di storia, nel suo magistero, ha l’obbligo di presentare agli studenti i fatti, anziché una loro interpretazione, da cui deve scaturire la conoscenza. Solo in questa maniera la coscienza individuale si terrà distante dall’ideologismo e ancor più grave dal negazionismo o giustificazionismo. Molta pubblicistica ideologizzata giustifica la violenza sugli italiani istriani come la conseguenza della italianizzazione forzata operata dal Regime fascista; una tale giustificazione in realtà resuscita il codice del ‘Occhio per occhio…’. Se i fatti non sono sottoposti al tribunale della Storia, sarà difficile comprendere come la violenza sia un sistema di tutti i regimi che manipolano i fatti drammatici e vessano le persone che potrebbero creare un dissenso.»

La serata si è conclusa con un momento di riflessione collettiva, confermando l’impegno del Circolo cittadino e del Coordinamento Provinciale di Fratelli d’Italia nel mantenere viva la memoria di una delle pagine più dolorose della storia italiana. Un’iniziativa che ha ribadito la necessità di diffondere la verità storica, contrastando ogni forma di oblio o revisione ideologica.

 

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