Nella Festa del Battesimo del Signore, il Papa, all’Angelus, si sofferma sul significato del sacramento che ci fa diventare figli di Dio, per sempre. Bisogna ricordare il giorno in cui ci è stato amministrato, conoscerne la data, esorta il Pontefice, perchè è un nuovo compleanno
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Giovanni Battista battezzava compiendo “un rito di purificazione”: per quanti, con umiltà e sincerità, si bagnavano nel fiume Giordano esprimeva “l’impegno a lasciare il peccato e a convertirsi”. Gesù, che inaugura il suo ministero facendosi battezzare da Giovanni, “mostra così di voler stare vicino ai peccatori, di essere venuto per loro, per noi tutti che siamo peccatori”, spiega Francesco all’Angelus della Festa del Battesimo del Signore, che la Chiesa celebra la domenica successiva all’Epifania.
Con il Battesimo Dio ci rende suoi figli, sottolinea affacciato su piazza San Pietro, dove lo ascoltano 12mila fedeli, Francesco, che chiarisce cosa avviene in ciascuno quando viene amministrato il sacramento.
Il Battesimo: è Dio che viene in noi, purifica, guarisce il nostro cuore, ci fa suoi figli per sempre, suo popolo, sua famiglia, eredi del Paradiso. E Dio diviene intimo a noi e non se ne va più.
È un giorno da ricordare quello del proprio Battesimo, ed è importante conoscerne la data, sottolinea, come detto in varie occasioni, Francesco.
Io domando a tutti voi, voi, ognuno di voi, pensi: “Io ricordo la data del mio battesimo?”. Se tu non la ricordi, quando tornerai a casa, domandala, per non dimenticarla più, perché è un nuovo compleanno, perché con il tuo Battesimo sei nato alla vita della Grazia.
Il Papa esorta a ringraziare Dio per il Battesimo, anche “per i genitori che ci hanno portato al fonte, per chi ci ha amministrato il sacramento, per il padrino, per la madrina, per la comunità in cui lo abbiamo ricevuto”.
Accogliere la presenza di Dio
Infine, il Papa invita a riflettere sul dono ricevuto attraverso il Battesimo e sulla propria relazione con Dio.
In memoria del nostro Battesimo, accogliamo la presenza di Dio in noi. Possiamo farlo con il segno della croce, che traccia in noi il ricordo della grazia di Dio, il quale ci ama e desidera stare con noi.
fonte: Vatican News
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