Fisioterapista ucciso a Bari, al processo per l’omicidio di Mauro Di Giacomo il dolore dei pazienti

Così i colleghi definiscono Mauro Di Giacomo, il fisioterapista ucciso a Bari la sera del 18 dicembre 2023. Nell’udienza del 25 febbraio in sette sono stati ascoltati dalla Corte d’Assise di Bari, come testimoni, nel processo che vede imputato per omicidio volontario pluriaggravato (dalla crudeltà, dalla premeditazione, dalla minorata difesa della vittima e dai futili motivi) l’operaio di Canosa, Salvatore Vassalli. Per l’accusa, Vassalli avrebbe nutrito un forte rancore nei confronti di Di Giacomo a causa di una causa civile che la figlia dell’imputato, negli anni precedenti, avrebbe intentato contro il fisioterapista, accusato di averle causato danni permanenti dopo una manipolazione.

La causa era in corso da un po’, ma una recente perizia del tribunale avrebbe messo in discussione – ridimensionandola parecchio – l’entità dell’eventuale risarcimento danni. Per gli inquirenti (il procuratore aggiunto Ciro Angelillis e il sostituto Matteo Soave hanno coordinato le indagini della squadra mobile), Vassalli quella sera avrebbe aspettato Di Giacomo sotto casa, l’avrebbe aggredito una volta sceso dalla macchina – il fisioterapista aveva in mano due buste della spesa – e avrebbe sparato sette colpi, sei dei quali andati a segno e risultati poi fatali. Ma dopo aver sparato, Vassalli avrebbe anche infierito sul corpo di Di Giacomo, colpendolo altre quattro volte (presumibilmente con il calcio della pistola) una volta che la vittima era a terra. Il processo riprenderà nella prossima udienza del 3 aprile.