Il cantautore napoletano aveva recentemente annunciato per il 17 settembre l’uscita del suo nuovo album “Azz… 25 anni dopo”, salvo poi comunicarne un momentaneo rinvio
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NAPOLI – Il cantautore Federico Salvatore, 62 anni, è stato ricoverato per una emorragia cerebrale e si trova nel reparto rianimazione dell’Ospedale del Mare di Napoli. Accanto a lui i suoi quattro figli e la moglie Flavia che già ieri aveva diffuso attraverso i canali social del marito un comunicato riguardo le condizione di salute dell’artista: “Non è un momento semplice, ma nessuno, ora, può fare diagnosi certe e definitive. Federico ora è sotto osservazione ed è sottoposto a una serie di accertamenti”. Alla fine del post una promessa e una speranza: “Vi aggiornerò, sperando che al posto mio, ci sia proprio lui a raccontarvi quello che è successo”.
Dalla diffusione della notizia i fan e molti tra artisti e colleghi di Salvatore si sono mostrati da subito preoccupati e non hanno fatto mancare all’artista e alla sua famiglia messaggi di vicinanza e di affetto. Il cantautore napoletano, inoltre, aveva recentemente annunciato per il 17 settembre l’uscita del suo nuovo album “Azz… 25 anni dopo”, salvo poi comunicarne un momentaneo rinvio.
ll piccolo schermo ospita per la prima volta Federico Salvatore nel lontano 1994, quando, dopo aver vinto il concorso BravoGrazie, approda al Maurizio Costanzo Show. È qui che imbracciando la sua chitarra si fa conoscere per il suo modo ironico e ‘molto espressivo’ di riadattare testi divertenti su musica di canzoni famose, ma soprattutto per le sue originali ‘sceneneggiate’ a mo’ di dialogo fra il partenopeo nobile e il napoletano povero.
I suoi primi due album (Azz… e il mago di Azz) gli regalano due dischi di platino con oltre 500mila copie vendute. Diventa ospite fisso al Festivalbar e nel 1996 partecipa al Festival di Sanremo con il brano ‘Sulla porta’, nella quale affronta il difficile rapporto tra una madre e un figlio omosessuale.
Il successo nazionale continua fino all’ultimo album “Coiote Interrotto”, dopo il quale Salvatore decide di allontanarsi per un po’ dalle scene. Nel 2000 partecipa ad una trasmissione locale campana che lo spinge a scrivere un nuovo cd dal titolo “L’azz ‘e bastone”.
Nel 2001 conduce il Festival di Napoli, dove presenta un brano che ha attirato a sè non poche critiche: “Se io fossi San Gennaro”, nel quale l’artista esprime un forte dissenso su quello che è diventata Napoli oggi, non risparmiando nessuno e facendo i nomi di chi secondo lui si è reso colpevole di aver offuscato la memoria “nobile” della città. Proprio con l’album “L’osceno del villaggio”, che contiene anche questa pezzo, Federico Salvatore inizia a cambiare il suo percorso artistico e si avvicina alla tradizione dei cantautori, affrontando temi che spaziano l’individualità, all’ecologia, fino all’analisi della società moderna in genere con tutte le sue contraddizioni. Questa sua evoluzione raggiunge piena maturazione nel 2003 con l’album “Dov’è l’individuo?” prodotto dall’etichetta indipendente Arancia Records.
La decisione di spostarsi verso la musica impegnata lo mette un po’ ai margini di quel mondo dello spettacolo in cui era esploso negli anni precedenti, che non rinnega ma a cui guarda con distacco e senza rimpianti, come spiega nel brano Homo Sapiens (sempre tratto da “L’osceno del villaggio”).
Nel 2007, per la prima volta dopo tanti anni, ritorna in televisione come ospite partecipando al programma del sabato sera di Rai Uno “Apocalypse Show”, condotto da Gianfranco Funari.
fonte: Agenzia DiRE
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