di ROCIOLA Savio
C’è chi il titolo di questo articolo l’ha letto pensando a Renato Pozzetto e alla sua voce, chi invece, non sa neanche chi sia e chi probabilmente non è riuscito a leggere poiché rimasto senza voce solo al secondo anticipo della quarta giornata di Serie A, ma il significato rimane sempre quello, l’Inter in casa ha calato la “manita” proprio nel Derby.
Ebbene sì, già alla quarta giornata, con le squadre di ritorno dai ritiri delle rispettive Nazionali, il calcio ha presentato un grande mach, sapore di Derby! Il “derby della Madonnina”, mai per cuori deboli, stavolta ha messo play a una canzone che ha abituato i tifosi, 5 derby in tutto l’arco del 2023 che sorridono alla compagine nerazzura che, dopo la Supercoppa Italiana, il match di ritorno di Serie A e le semifinali di Champions League della scorsa stagione, ieri ha chiuso un anno solare contro i cugini rossoneri nel migliore dei modi.
Un Milan, entrato in campo con quella “presunzione” di gestire e attaccare, come si è potuto vedere già dai primi 4 minuti nel quale gli 11 titolari interisti sono rimasti quasi come spettatori non paganti, è stato sopraffatto già al quinto minuto dal primo colpo giunto dal piede di Mkhitaryan. Tecnica, probabilmente la pillola che il Milan ha dimenticato di assumere, o meglio i giocatori probabilmente non hanno saputo ingoiare ed assimilare in preparazione di una partita nella quale nulla poteva essere semplice e/o scontato, a causa di un centrocampo neroazzuro di lusso, migliorato perfino nelle “riserve” e un attacco che va a perdere sicuramente un po’ di fisicità ma guadagna un francese, pungente al punto giusto e devastante negli spazi aperti.
“Chiedere scusa ai tifosi? E perché dovrei? Mica abbiamo perso apposta” ha detto il mister del Milan, nel post partita anche dopo l’arrivo della dirigenza negli spogliatoi per analizzare la brutta sconfitta. “L’Inter è una squadra molto compatta e difficile da colpire. Mi tengo 70 minuti, ma gli ultimi 15 sono da cancellare perché dobbiamo essere squadra fino alla fine” ha concluso.
D’altro canto un felice Inzaghi, con modestia, ha tenuto non solo a sottolineare nuovamente l’iniziale preoccupazione per aver preparato un derby in poco tempo (causa Nazionali), ma anche la bravura dei suoi giocatori di aver saputo lo stesso leggere una partita di questo calibro e un occhio al futuro prossimo, affermando che “Ancora però non è niente, il difficile arriverà con i tanti impegni ravvicinati”
Una perfezione quella dell’Inter che era probabilmente da tempo che non si riusciva a vedere, dove un inerme Milan, ricco di insufficienze e una difesa vuota (al netto delle assenze) ha fatto passare acqua in tutti i sensi, accompagnati da un meteo non clemente che ha segnato un’ardua sentenza. Il calcio ora entra a gamba tesa, inizia una trafila di settimane con partite ogni 3 giorni, tra coppe e turni infrasettimanali, bussando alle porte di molte società che dovranno iniziare a dimostrare il loro vero valore. Chissà che campionato ci si può aspettare, ma sicuramente potrà esserci da divertirsi, senza dimenticare o sottovalutare il cammino delle “piccole” dagli organici in forma e ben attrezzati.
Savio Rociola
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