Nelle parrocchie le offerte della Messa a sostegno delle iniziative del Papa per poveri e sofferenti. Al Pontefice anche il ricavato delle copie domenicali di Avvenire. L’impegno di Azione Cattolica
Di Francesco Ognibene
Tutti con il Papa. Con la preghiera, anzitutto: la chiede di continuo ai credenti, e a chiunque partecipa alle sue udienze (anche agli artisti di ogni provenienza geografica e ideale che ha incontrato ieri in Cappella Sistina). Ma c’è anche un modo molto concreto per stare “dalla sua parte”, e l’occasione si ripresenta domani. Nella domenica più prossima alla festa dei santi Pietro e Paolo del 29 giugno, com’è tradizione, la Chiesa italiana infatti celebra la Giornata per la Carità del Papa, appuntamento annuale di sostegno da parte di tutti i cattolici (e non solo) alla missione del Santo Padre e della Chiesa “fini ai confini della terra”. La proposta a tutte le parrocchie è di coinvolgere i fedeli che parteciperanno alla Messa domenicale (a partire dalla vespertina di questa sera) destinando le offerte raccolte durante la liturgia alle opere caritative alle quali dà vita il Papa.
Della solidarietà fattiva di Francesco sappiamo che si manifesta con singole persone o famiglie bisognose, realtà associative che si spendono per gli ultimi di ogni genere, malati e le più diverse situazioni di bisogno materiale delle quali viene a conoscenza. Quasi mai veniamo a conoscenza – com’è giusto che sia – di questo suo prodigarsi discreto e immediato per il prossimo nella necessità: di rado chi ne è beneficiato fa trapelare qualcosa, più spesso si viene a sapere di interventi in soccorso di popolazioni provate da eventi estremi e sciagure, là dove un gesto di presenza del Papa va ben oltre l’entità dell’aiuto, facendo percepire una vicinanza vera, fattiva. Il sapersi commuovere di Francesco per l’umanità bisognosa non lascia indifferente nessuno.
E nel giorno in cui i cattolici vengono chiamati a estendere il raggio della sua generosità l’appello è a dare un supporto convinto ed efficace. Che per i modi in cui avviene la raccolta e la destinazione dei fondi, da parrocchie e diocesi alla struttura dell’Obolo di San Pietro, è destinato ad alimentare direttamente la missione del Papa e della Chiesa nel mondo. A ricordare a tutti i parroci d’Italia valori e obiettivi della Giornata di domani una lettera del segretario generale della Cei monsignor Giuseppe Baturi: «Ogni giorno – scrive l’arcivescovo di Cagliari – il Papa ci testimonia la vicinanza e la tenerezza del Buon Pastore che si concretizza nel farsi vicino, nell’ascoltare, nell’accogliere chiunque incontra. A dare forza alla fraternità che testimonia e insistentemente chiede Francesco è anche la quotidianità di gesti semplici, capaci di esprimere la grandezza di un cuore aperto, di cogliere le necessità degli altri e impegnarsi nel dar loro una risposta, pur piccola che possa sembrare». Di qui un appello alla «nostra generosità: donandogli quel che ciascuno può e riesce, possiamo aiutarlo a manifestare la carità di Cristo, arrivando dove lo spinge il suo cuore, dai senza dimora delle nostre città ai profughi di guerre e calamità nel mondo, accanto a tutti gli “scartati”».
Strumento per far conoscere la Giornata con i manifesti fatti arrivare in tutte le parrocchie e le pagine interne di queste settimane, Avvenire sostiene da molti anni la Giornata, impegnato a incrementare l’operatività dell’ iniziativa. E anche quest’anno alle parrocchie è stato proposto di vendere copie del quotidiano di domani, aggiungendo il ricavato a quello della colletta nel corso delle Messe festive. Un gesto di affetto da parte del nostro quotidiano reso possibile anche grazie alla partecipazione attiva dell’Azione Cattolica che ha incoraggiato le sue 5mila articolazioni territoriali a organizzare la diffusione di Avvenire e la relativa raccolta fondi animando la Giornata per la Carità del Papa. «Desideriamo essere partner di un’iniziativa efficace e capillare» ha scritto il segretario nazionale di Ac, Michele Tridente, in una lettera alle presidenze locali, aggiungendo che è «davvero una buona occasione per agire efficacemente per il Bene» ma anche per dare testimonianza della «straordinaria vitalità e dello spirito di iniziativa dell’Azione Cattolica».
L’Obolo di San Pietro è un’offerta che può essere di piccola entità – la donazione alla Messa domenicale – ma consente di sostenere la missione del Santo Padre che si estende al mondo intero, dall’annuncio del Vangelo alla promozione dello sviluppo umano integrale, all’educazione alla pace, grazie all’attività della Santa Sede. Attraverso la Carità del Papa si sostengono infatti anche le attività dei dicasteri che aiutano il Papa nella missione al servizio dell’umanità. Grazie alle offerte giunte all’Obolo nel 2022 si è aiutata la popolazione in Ucraina piegata dalla guerra, in America Latina e India prostrata dal Covid-19, in Ciad colpita dalle inondazioni, nelle Filippine dal tifone, in Malawi dal ciclone. Supporto anche a centri medici e ambulatori in Perù, Zimbabwe e Haiti, a scuole in Nambia, Congo, Senegal e Vietnam, a chiese in Angola, Bangladesh, Costa Rica, Pakistan e seminari in Mozambico, Venezuela, Kenya. Si può donare tutto l’anno (info sul nuovo sito www.obolodisanpietro.va).
Fonte: Avvenire
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