Crescita socio-culturale delle comunità urbane grazie alla diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva, questo l’obiettivo di “Città che legge”, una qualifica possibile da ottenere da tutti i comuni italiani. La qualifica, che viene data dal Centro per il libro e la lettura, è una condizione necessaria per poter partecipare ai bandi di finanziamento di “Città che legge” pubblicati annualmente dal Centro.
Tra le città qualificate e partecipanti al bando di finanziamento, troviamo il Comune di Barletta. Ora quindi si potrebbe dire… “Che bello! Si respira cultura nella Città della Disfida, Barletta “capitale della cultura” non era mera propaganda” E invece… da graduatoria per la realizzazione di attività integrate per la promozione del libro e della lettura, tra i progetti vincitori Barletta non c’è, si è posizionata solo al ventitreesimo su 26 comuni partecipanti… Si potrebbe evincere, da un risultato del genere, che nulla è stato fatto e continua ad essere fatto per la promozione e lo sviluppo della lettura o della cultura in generale; non ci sono progetti validi in corso, tanto da poter far vincere alla città un bando pubblico che metteva a disposizione un totale di un milione di euro, budget che ha consentito di finanziare 36 progetti “esemplari” in grado di coinvolgere scuole, biblioteche, istituzioni e associazioni e creare un ecosistema favorevole alla lettura. Parte di questo Budget, nella Bat, è stato conquistato da Trani, che con un ottimo quarto posto, ha ottenuto ben €42.000,00 di finanziamento (su un massimo di 45 mila disponibili).
Cultura e lettura, degli imprescindibili strumenti di emancipazione e importanti mezzi e strumenti per lo sviluppo di una società che vuole essere parte importante e integrante di un paese in continua evoluzione, ma talvolta ignorati.
Savio Rociola
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