Scoperta per la prima volta la presenza di una sottospecie di Leone delle caverne (Panthera spelaea intermedia) in Italia.
È l’assunto di fondo di uno studio condotto da Davide Persico, docente di Paleobiologia all’Università di Parma, e pubblicato dalla rivista Quaternary International.
Nell’estate 2017 è stata rinvenuta una emimandibola sinistra fossile di leone, appartenente alla cronosubspecie Panthera spelaea intermedia, nei depositi alluvionali del fiume Po presso la città di Cremona.
A scoprire il fossile Davide Persico, paleontologo e ricercatore presso l’Università di Parma e sindaco di San Daniele.
Il fossile rappresenta la prima ed unica testimonianza della presenza del leone delle caverne nel paleoambiente tardo pleistocenico della Pianura padana.
Finora in Italia, resti fossili di leone speleo sono stati rinvenuti in depositi di grotta solamente sui rilievi appenninici e alpini, mai in pianura. Vi è solo un precedente ritrovamento, avvenuto in centro Europa (Germania), di un fossile rinvenuto in depositi di pianura. La scoperta del fossile del Po migliora pertanto le conoscenze a riguardo di questa specie estinta.
Il Leone delle caverne appartiene alla specie Panthera spelaea. Nel corso della sua esistenza P. spelaea ha dato vita a tre sottospecie cronologiche succedutesi nel tempo: la Panthera spelaea fossilis, la Panthera spelaea intermedia e la Panthera spelaea spelaea.
Attraverso i dati raccolti è stato possibile osservare che i caratteri mandibolari di Panthera spelaea fossilis sono discordanti rispetto all’emimandibola studiata, mentre l’analisi comparativa, in particolare sui denti, ha consentito di attribuirlo alla cronosubspecie P. spelaea intermedia differenziandola da P. spelaea spelaea.
Il fossile studiato è stato identificato come appartenente ad una leonessa subadulta di 132 kg grazie a dati morfometrici generali ed in particolare al confronto tra le dimensioni del dente molare (M1).
La presenza della Panthera spelaea intermedia conferma, per la prima volta, l’esistenza di un predatore apicale nel Quaternario della Pianura padana, un leone arcaico in cima alla catena trofica in grado di completare un quadro paleofaunistico di mammiferi fossili costituito da rinoceronte di Merck (Stephanorhinus kirchbergensis), mammut (Mammuthus primigenius), megacero o cervo gigante (Megaloceros giganteus), bisonte (Bison priscus), elefante (Elephas antiquus), alce (Alces alces), cervo nobile (Cervus elaphus), carnivori come leopardo (Panthera cf. pardus), iena (Crocuta crocuta), orso (Ursus arctos), lupo (Canis lupus), volpe (Vulpes vulpes) e primati come l’uomo di neandertal (Homo neanderthalensis) e l’Homo sapiens.
Ricerche bibliografiche indicano che questa scoperta sia il primo caso di Panthera spelaea intermedia in Italia.
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