Vincenzo Giordano, 26 anni, ingegnere civile è un docente di sostegno nell’istituto Vallauri: più di dieci studenti minorenni di altre scuole hanno aggredito un coetaneo. Il racconto: «Sono i figli di questi giorni violenti»
di Redazione
L’istituto superiore Vallauri di Carpi è stato teatro di un’aggressione senza precedenti. Più di dieci studenti minorenni, provenienti da altre scuole, hanno condotto una spedizione punitiva contro un coetaneo. Il professor Vincenzo Giordano, 26 anni, ingegnere civile e docente di sostegno presso l’istituto, ha cercato di intervenire per sedare la rissa ma ha pagato un prezzo pesante: naso fratturato e trenta giorni di prognosi.
La violenza è esplosa durante la ricreazione quando un gruppo di stranieri, minorenni e con l’intenzione chiara di vendicare qualcosa, ha invaso il cortile della scuola. Indossando cappucci e armati di tirapugni, l’obiettivo era chiaro: raggiungere un ragazzo del professionale per risolvere un conto in sospeso. Gli aggressori, tutti minorenni provenienti da altre istituzioni, sono stati identificati grazie alle descrizioni fornite dai testimoni.
Il professor Giordano, che svolgeva il ruolo di docente di sostegno, è intervenuto per difendere il ragazzo aggredito. Nonostante la solidarietà ricevuta dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, Giordano pone l’attenzione su una riflessione più ampia. «I fatti parlano da sé, quello che mi sta più a cuore è una seria riflessione sul disagio che attanaglia queste generazioni», afferma. Per il docente, l’episodio riflette la mancanza di affettività e umanità, indicando i giovani come specchio di una società senza punti di riferimento.
La preside dell’istituto, Silvia De Vitis, esprime sconcerto per l’aggressione e sottolinea l’importanza della solidarietà all’interno della comunità scolastica. La reazione degli studenti che si sono schierati a difesa della legalità è stata lodevole, contribuendo a chiarire la dinamica dell’accaduto. La preside auspica che questo brutto episodio si trasformi in un momento di crescita e acquisizione di consapevolezza.
Il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, evidenzia la necessità di ripensare il momento della ricreazione e ribadisce il diritto di andare a scuola in sicurezza. Nonostante la presenza di videocamere nel perimetro degli edifici, il sindaco sottolinea che la sicurezza non può dipendere solo dalla sorveglianza.
Il sindacato Uil Scuola, rappresentato da Dario Catapano, attribuisce la responsabilità dell’aggressione ai tagli all’istruzione pubblica. Questo episodio, secondo il sindacato, evidenzia le conseguenze di non investire sufficientemente nella scuola pubblica, in particolare in termini di sicurezza.
In conclusione, l’aggressione a Carpi mette in luce non solo la violenza tra studenti, ma anche le sfide più ampie che la società e il sistema educativo devono affrontare per garantire un ambiente scolastico sicuro e accogliente. Il professor Giordano, nonostante le ferite subite, si trasforma in un eroe che ha cercato di difendere la legalità e di dare voce a un disagio generazionale.
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