Sono 33 le persone coinvolte nell’operazione “Provvidenza”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ed eseguita dal Ros. Sono accusate di far parte della potente cosca di Gioia Tauro, capeggiata da Antonio Piromalli, figlio di don Pino e già condannato in via definitiva nel processo “Cento anni di storia”, da dove emersero i contatti della ‘ndrina con l’allora senatore Dell’Utri
Se don Pino Piromalli è stato il padrone del porto di Gioia Tauro, suo figlio Antonio ha conquistato il mercato ortofrutticolo di Milano. Stamattina è scattato il blitz dell’operazione “Provvidenza”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria che ha emesso un decreto di fermo per 33 persone considerate affiliate alla cosca Piromalli e accusate di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, intestazione fittizia di beni, autoriciclaggio, tentato omicidio e altri reati aggravati dalle finalità mafiose.
Tra questi c’è anche il boss Antonio Piromalli, di 45 anni, reggente assoluto della potente cosca di Gioia Tauro e già condannato in via definitiva nel processo “Cento anni di storia”. L’operazione “Provvidenza”, coordinata dal procuratore Federico Cafiero De Raho, dall’aggiunto Gaetano Paci e dal sostituto Roberto Di Palma, ha dimostrato come i tentacoli della cosca Piromalli abbiano infettato Milano potendo vantare anche diramazioni negli Stati Uniti dove l’Fbi sta svolgendo i necessari approfondimenti investigativi.
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