Matteo Cecconi frequentava quarto anno dell’istituto tecnico industriale. Sequestrati alcuni farmaci, tra cui il nitrato di sodio acquistato qualche giorno prima online
di Barbara Todesco
Un malore improvviso, in casa, nella pausa tra una lezione e l’altra seguite in Dad. È morto così, Matteo Cecconi, 18 anni compiuti solo lo scorso 8 marzo, studente al quarto anno dell’istituto tecnico industriale «Fermi» di Bassano del Grappa.
A trovare il giovane, ormai già quasi esanime, riverso sul pavimento di casa, è stato il padre, di rientro da un turno di notte al lavoro. L’uomo ha tentato subito, da solo, di rianimarlo e ci hanno provato, senza sosta, per quasi due ore, anche i sanitari del 118, accorsi nell’abitazione di strada del Brolo in cui il ragazzo viveva con la famiglia. Impossibile salvare la vita al giovane, spirato verso le 12.30 al pronto soccorso dell’ospedale San Bassiano.
A casa del ragazzo, sono intervenuti per i rilievi i carabinieri della Compagnia di Bassano. Stando alle prime ricostruzioni effettuate dagli inquirenti, il giovane, lunedì mattina, aveva regolarmente iniziato la scuola a distanza.
Al momento della pausa, una sorta di ricreazione virtuale, si era allontanato dal computer per andare in cucina e fare uno spuntino.
Alla ripresa delle lezioni, però, il giovane non si è più presentato. Nessuno dei suoi compagni, né l’insegnante, potevano anche solo immaginare la tragedia che si stava consumando in quel momento.
Prima della pausa Matteo non aveva dato nessun segnale, nessun sintomo che potesse far presagire ad un possibile malore. E invece, mentre le lezioni riprendevano, il ragazzo che frequentava la classe quarta BI del nuovo indirizzo energetico avviato da pochi anni dall’istituto tecnico bassanese, stava lottando sta la vita e la morte.
Il sequestro dei farmaci
Fino a lunedì non aveva mai avuto problemi di salute. Recentemente, per ragioni sportive, si era anche sottoposto ad una visita medica con tanto di elettrocardiogramma che non avrebbe rilevato alcuna anomalia dal punto di vista cardiaco. Al momento gli inquirenti non intendono escludere nessuna eventualità. Per questa ragione hanno posto sotto sequestro alcuni farmaci, diverse pastiglie e un quantitativo di nitrito di sodio rinvenuto nell’abitazione.
La sostanza, un reagente utilizzato nella produzione industriale, impiegato anche in farmacia e nell’industria alimentare, se concentrato può risultare tossico e persino letale per l’uomo.
Non è chiaro per quale ragione il ragazzo si trovasse in possesso del nitrito di sodio, ma sono bastate le prime indagini sul computer del giovane per scoprire che Matteo, solo qualche giorno fa, aveva acquistato una non ben definita quantità di questa sostanza, su un sito on line, pagandola all’incirca una ventina di euro.
Se il diciottenne abbia ingerito il reagente per errore o se lo abbia fatto volutamente, mescolandolo magari con altri medicinali, allo scopo di provocare qualche tipo di sballo o pensando di alleviare qualche tipo di malessere, al momento non è dato sapere. Le indagini, coordinate ora dalla Procura, non escludono al momento nessuna ipotesi.
Neppure quella di un possibile gioco finito male, magari una sfida lanciata tra amici. Per sapere con certezza cos’abbia provocato la morte dello studente bisognerà attendere il risultato dell’esame autoptico che verrà disposto dalla magistratura ed eseguito nei prossimi giorni.
Solo così si capirà davvero cos’è accaduto, lunedì mattina. Intanto, la notizia ha sconvolto l’intera comunità scolastica dell’Itis Fermi, di cui il diciottenne era anche rappresentante di istituto. La giornata di lunedì, che doveva essere un’occasione di festa, per il rientro in aula dopo il tanto atteso ritorno in zona gialla, si è trasformata in disperazione.
A spiegare, a scuola, cos’era accaduto al diciottenne è stato lo stesso padre del ragazzo che in tarda mattinata ha raggiunto l’istituto frequentato dal figlio, per provare a capire se qualcuno avesse potuto aver visto qualcosa di strano, prima che Matteo mettesse in stand by il monitor del suo pc. Prima di quella pausa, ancora avvolta nel mistero, e risultata fatale allo studente bassanese.
Fonte: Corriere del Veneto
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